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Judo, Europei 2018: le speranze di medaglia dell’Italia. Fabio Basile e Edwige Gwend le punte azzurre, Antonio Esposito ed Eleonora Geri tra le possibili sorprese

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Due pezzi da novanta, due assenze pesanti, ma anche tanti atleti in rampa di lancio per sognare una medaglia. La pattuglia italiana parte per Tel Aviv con 16 rappresentanti, che andranno a caccia di un piazzamento di prestigio in occasione degli Europei 2018, in programma tra giovedì 26 e sabato 28 aprile. L’uomo più atteso tra gli azzurri sarà sicuramente Fabio Basile, che ha cambiato categoria di peso dopo l’oro olimpico a Rio 2016 nei -66 kg ed è tornato di recente sul podio in un torneo del Grand Slam a Ekaterinburg, piazzandosi terzo nella categoria -73 kg.

Su di lui l’Italia intera ripone la speranza di agguantare un podio che sfugge dal 2016, quando proprio Basile riuscì a conquistare una splendida medaglia di bronzo a Kazan, preludio al trionfo a Cinque Cerchi, che lo ha consegnato alla leggenda, trattandosi tra l’altro del 200° oro olimpico della storia per il Bel Paese alle Olimpiadi. Ma Basile non sarà l’unica freccia all’arco di un gruppo ricco di talento. Edwige Gwend, infatti, ha già assaporato la soddisfazione di indossare al collo la medaglia continentale, avendo conquistato uno splendido argento a 19 anni agli Europei 2010 di Vienna, oltre che l’oro nella gara a squadre. Ma da allora le è mancato il guizzo nei grandi appuntamenti, anche se il livello delle sue prestazioni è rimasto altissimo, come conferma la straordinaria vittoria nel Grand Slam ad Abu Dhabi nello scorso mese di dicembre.

La categoria -63 kg, tuttavia, presenta tra gli iscritti anche la francese Clarisse Agbegnenou e la slovena Tina Trestenjak, rispettivamente la prima e la seconda del ranking mondiale, avversarie agguerrite ma tutt’altro che imbattibili per la Gwend, pronta a riprendersi la scena provando a migliorare l’exploit austriaco di 8 anni fa. Sulle ambizioni azzurre, tuttavia, pesano come macigni le assenze di Odette Giuffrida e Matteo Marconcini, che stanno proseguendo nella riabilitazione post-infortunio. L’argento olimpico di Rio 2016 e l’argento iridato di Budapest 2017 avrebbero svolto un ruolo da protagonisti anche in Israele, ma la sfortuna li ha privati della partecipazione ad una competizione in cui l’Italia può giocarsi comunque altre carte importanti.

Matteo Medves e Manuel Lombardo dispongono di talento e spensieratezza a sufficienza per provare a far saltare il banco nella categoria -66 kg, confidando in un tabellone propizio per andare molto avanti nel torneo. Il primo è esploso nel 2017 con due grandi prestazioni a Roma e Zagabria, mentre il secondo si è imposto a più riprese in Continental Cup e punta a consacrarsi su un palcoscenico di spessore per proseguire la sua scalata verso l’alto. Tel Aviv, tra l’altro, porta decisamente bene ad Antonio Esposito, che nella capitale israeliana si è imposto nel 2016 agli Europei under23 nella categoria -81 kg, segnale di un feeling che potrebbe consolidarsi anche due anni dopo quell’impresa. Ed anche Giuliano Loporchio, forte dell’iniezione di fiducia col quinto posto ad Abu Dhabi a dicembre 2017, sembra proiettato verso una crescita esponenziale che potrebbe condurlo in alto nella categoria -100 kg.

Tra le donne, invece, le sorprese potrebbero arrivare da Martina Lo Giudice (-57 kg), quinta nel recente Grand Prix di Zagabria, e da Eleonora Geri (+78 kg), che a Roma un anno fa si mise in evidenza poco dopo il grande salto tra i senior, evidenziando un talento che potrebbe anche renderla una punta di diamante della nazionale italiana. Una menzione speciale, in ogni caso, va attribuita a Rosalba Forciniti, che dopo l’argento agli Europei 2010 e il bronzo olimpico a Londra 2012 è stata penalizzata da una serie incredibile di infortuni. Terza a Roma dopo un lungo digiuno, la Forciniti potrebbe far valere la sua classe ed esperienza sul tatami di Tel Aviv, scrivendo un’altra pagina memorabile della sua carriera.





mauro.deriso@oasport.it

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Foto: EJU

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