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MotoGP, Andrea Dovizioso e Ducati: un matrimonio destinato a durare (al di là delle facciate…)

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È notizia di ieri il rifiuto del rinnovo offerto dalla Ducati da parte di Andrea Dovizioso. È quanto emerso dal paddock a seguito del weekend di Austin, direttamente per voce del manager del pilota italiano Simone Battistella. Un rifiuto di carattere economico: Dovi chiede un cospicuo aumento dell’attuale ingaggio, di circa 3 milioni di euro, il più basso tra i top rider.

Quello di Dovizioso, però, non è affatto un “capriccio”. La scorsa stagione e l’inizio dell’attuale lo hanno consacrato come un pilota top, uno di quelli in grado di giocarsi il titolo mondiale. È stato così nel 2017, quando Dovi ha conteso lo scettro di campione del mondo a Marc Marquez fino all’ultima gara; è così nel 2018, con il forlivese in testa al Mondiale dopo tre gare, una delle quali vinta, a Losail. Un risultato più che soddisfacente, considerando che la Ducati ha dovuto difendersi sia in Argentina che in Texas.

Le prestazioni di Dovizioso hanno di conseguenza cambiato i rapporti di forza all’interno del team. Jorge Lorenzo fatica ancora, anche nel suo secondo anno di permanenza a Borgo Panigale, ad adattarsi alla moto, dopo che lo scorso anno era arrivato accompagnato da ben 12 milioni di ingaggio, un investimento finora mal ripagato. È proprio questo il nocciolo della questione: lo squilibrio che c’è dal punto di vista economico tra i due piloti, in pista si è manifestato con ruoli invertiti. È proprio questa questione che la Ducati dovrà risolvere, perché se da un lato l’intenzione è quella di tenere entrambi i piloti, dall’altro è chiaro che sarà complicato trovare un equilibrio che accontenti tutti economicamente.

La trattativa tra Dovizioso e Ducati è in ogni caso ancora in fase embrionale. La casa di Borgo Panigale non è certamente rimasta indifferente di fronte alle prestazioni del pilota italiano e cercherà in tutti i modi di accontentarlo, per ripagare non solo il suo rendimento recente, ma anche il lavoro effettuato nelle cinque stagioni trascorse in sella alla Desmosedici.

Nonostante i problemi sul rinnovo, inoltre, anche Dovizioso, dal canto suo, non sembra avere alternative. Le porte della Yamaha sono chiuse per lui (ma per chiunque altro) dai rinnovi di Valentino Rossi e Maverick Viñales, mentre è diverso il discorso che riguarda la Honda. La casa giapponese aveva fatto un tentativo per Johann Zarco, in procinto di firmare con KTM, ed ora potrebbe decidere di rinnovare Dani Pedrosa oppure di promuovere Cal Crutchlow nel team ufficiale. Improbabile, infatti, che i nipponici decidano di affiancare a Marquez proprio Dovizioso, già transitato in passato nel team HRC, avversario numero uno dello spagnolo. Ci sarebbe quindi la Suzuki, ma la competitività della GSX-RR è tutta da verificare.

La Ducati, al momento, è l’unica alternativa competitiva e credibile alla Honda, così come il forlivese lo è al momento rispetto a Marquez. Un aspetto che potrebbe portare le due parti a trovare ben presto un compromesso ed una soluzione che accontenti entrambe le parti.

 





 

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alessandro.tarallo@oasport.it

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Foto: Valerio Origo

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