Formula 1
F1, GP Azerbaijan 2018: analisi della gara. Ferrari, qualche problema con le gomme più dure c’è. Hamilton cinico e spietato
Il Gran Premio dell’Azerbaijan di Formula Uno 2018 non ha certo fatto annoiare gli spettatori. Nei 51 giri previsti è successo letteralmente di tutto, in una gara che nel suo interno ne ha vissute molte ma molte di più. Sembrava, come in Cina, tutto apparecchiato per la vittoria di un Sebastian Vettel in totale controllo ma, proprio come a Shanghai, tutto si è rimescolato tra Safety Car e pit stop vari. Le emozioni sono terminate solamente sotto la bandiera a scacchi con Lewis Hamilton che sembrava destinato al terzo posto che, invece, va a vincere, davanti a Kimi Raikkonen e Sergio Perez che beffa un Sebastian Vettel che ha tentato il tutto per tutto nell’ultima ripartenza. E le due Red Bull? Dopo una serie infinita di scaramucce hanno pensato bene di rovinare tutto con un incidente incredibile ad oltre 300kmh..
Vince, dunque, la Mercedes. Cosa che non capitava da Abu Dhabi 2017. 154 giorni sono trascorsi ed è ancora Lewis Hamilton a salire sul gradino più alto del podio ma, mai come quest’oggi, la Dea bendata gli ha dato una generosa mano. L’esplosione della gomma del suo compagno di team, Valtteri Bottas, che era lanciato verso il successo, ha regalato 25 pesantissimi punti all’inglese che, addirittura, sale al comando della graduatoria generale. Le “Frecce d’argento” hanno disputato una prova sempre in rincorsa di Vettel, rimanendo a debita distanza dal ferrarista. Tutto è cambiato con il pit stop, con Bottas che ha cercato di prolungare al massimo per correre l’ultimo stint con le UltraSoft. L’arrivo della Safety Car ha cambiato nuovamente le carte in tavola, con il finlandese che approfitta della seconda sosta del tedesco per passargli davanti. La sfortuna dell’ex Williams quest’anno non ha limiti e oggi si è presentata sotto forma di un detrito che, proprio sul rettilineo, gli ha lacerato una gomma, costringendolo al ritiro. Le due Mercedes hanno fatto il massimo e hanno sfruttato nel migliore dei modi le gomme Soft con Hamilton per mettere pressione a Vettel, alla lunga, ha fatto la differenza.
Gomme Soft che, invece, hanno visto soffrire la Ferrari. Da un lato Kimi Raikkonen che ha centrato un secondo posto davvero insperato, specialmente dopo l’incidente in avvio con Esteban Ocon. Il finlandese è dovuto tornare subito ai box per cambiare ala anteriore e gomme, montando le Soft e cercando di rimontare il più possibile. Con le gomme marchiate di giallo, tuttavia, la Ferrari numero 7 non ha mai avuto il giusto ritmo e la piazza d’onore è arrivata più per demeriti altrui che per prestazioni di “Ice Man”. Chi si morde le mani è, ancora una volta, Sebastian Vettel. il 4 volte campione del mondo stava dominando la gara in lungo ed in largo e, anche se sapeva che Bottas avrebbe montato le UltraSoft nel finale, poteva disporre di un buon margine di sicurezza. Invece la Safety Car ha rovinato i suoi piani. Il cambio gomme a 20 giri dalla conclusione è stato conservativo, passando da SuperSoft a Soft. Un eccesso di zelo? Probabilmente, con il senno di poi, era sufficiente allungare lo stint di un altro paio di giri per utilizzare le “viola” fresche nell’ultima parte di gara. Un passaggio che è costato a caro prezzo al tedesco che, nella ripartenza ha anche tentanto il tutto per tutto, gettando alle ortiche un secondo posto che appariva il male minore. Le “Rosse” confermano di avere potenza (Hamilton in scia non riusciva a passare Vettel) ma che devono migliorare nel comportamento con alcune mescole. Su quelle più dure, per esempio, il gap nei confronti delle Mercedes è ancora evidente, mentre, rispetto alla passata stagione, sembra che la Ferrari faccia maggiore fatica ad allungare gli stint.
Chi, invece, lascia l’Azerbaijan con il morale sotto i tacchi è la Red Bull. Ancora una volta il venerdì avevano lasciato tutti a bocca aperta, salvo tornare sulla terra in qualifica. La gara odierna ha visto Daniel Ricciardo e Max Verstappen faticare parecchio a tenere i tempi dei primi (specialmente con i serbatoi pieni) per poi migliorare nel corso dei giri. La pagina nera, però, non è finita qui. I due piloti hanno battagliato a lungo tra di loro, perdendo secondi preziosi, per poi finire con il patatrak e l’incidente che li ha eliminati entrambi. Un contatto che ha dell’incredibile, se si pensa che è avvenuto ai 330kmh, con una situazione interna alla squadra che, ormai, è ai limiti del lecito. Ancora punti buttati e un pilota, Max Verstappen, che sta dilapidando un enorme talento.
ORDINE DI ARRIVO GP AZERBAIJAN 2018
POS | DRIVER | TEMPO | |
---|---|---|---|
1 | 1:43:44.291 | 0 | |
2 | +2.460s | 0 | |
3 | +4.024s | 0 | |
4 | +5.329s | 0 | |
5 | +7.515s | 0 | |
6 | +9.158s | 0 | |
7 | +10.931s | 0 | |
8 | +12.546s | 0 | |
9 | +14.152s | 0 | |
10 | +18.030s | 0 | |
11 | +18.512s | 0 | |
12 | +24.720s | 0 | |
13 | +30.663s | 0 | |
14 | DNF | 0 | |
NC | DNF | 0 | |
NC | DNF | 0 | |
NC | DNF | 0 | |
NC | DNF | 0 | |
NC | DNF | 0 | |
NC | DNF | 0 |
CLASSIFICA MONDIALE F1
POS | DRIVER | NATIONALITY | CAR | PTS |
---|---|---|---|---|
1 | GBR | MERCEDES | 70 | |
2 | GER | FERRARI | 66 | |
3 | FIN | FERRARI | 48 | |
4 | FIN | MERCEDES | 40 | |
5 | AUS | RED BULL RACING TAG HEUER | 37 | |
6 | ESP | MCLAREN RENAULT | 28 | |
7 | GER | RENAULT | 22 | |
8 | NED | RED BULL RACING TAG HEUER | 18 | |
9 | MEX | FORCE INDIA MERCEDES | 15 | |
10 | ESP | RENAULT | 13 | |
11 | FRA | SCUDERIA TORO ROSSO HONDA | 12 | |
12 | DEN | HAAS FERRARI | 11 | |
13 | MON | SAUBER FERRARI | 8 | |
14 | BEL | MCLAREN RENAULT | 8 | |
15 | CAN | WILLIAMS MERCEDES | 4 | |
16 | SWE | SAUBER FERRARI | 2 | |
17 | FRA | FORCE INDIA MERCEDES | 1 | |
18 | NZL | SCUDERIA TORO ROSSO HONDA | 1 | |
19 | FRA | HAAS FERRARI | 0 | |
20 | RUS | WILLIAMS MERCEDES | 0 |
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alessandro.passanti@oasport.it
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