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Nuoto, le speranze di medaglia dell’Italia verso Tokyo 2020. Tanti giovani da affiancare ai campioni già affermati

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Federica Pellegrini, Gabriele Detti e Gregorio Paltrinieri: sono sempre loro i riferimenti in piscina pensando alle prossime Olimpiadi di Tokyo 2020. Una considerazione figlia di quanto accaduto l’anno scorso nella piscina di Budapest quando il trio seppe conquistare un oro iridato a testa. Un po’ di cose sono accadute: la campionessa di Spinea ha sposato la causa della velocità con risultati non eccezionali, Greg ha trascorso sei mesi in Australia cercando qualcosa di diverso negli allenamenti e non ottenendo, per il momento, riscontri da stropicciarsi gli occhi ed il toscano sta ancora “litigando” con la propria spalla. Menzione particolare, in questo senso, la merita Simona Quadarella, classe ’98, bronzo iridato nella Duna Arena nei 1500 stile libero, e pronta a confermarsi anche nei prossimi eventi ed a guidare la nouvelle vague.

Una squadra, dunque, che sta scoprendo alcuni volti nuovi che possono essere affiancati ai soliti noti. Si pensi a Thomas Ceccon, talento poliedrico che, dopo aver dominato i Criteria Nazionali l’anno scorso, inizia a far vedere cose decisamente interessanti anche a livello assoluto. Il 53″94 dei 100 dorso degli Assoluti di Riccione 2018, certifica la grandezza di un atleta ancora tutto da scoprire che, intanto, vedremo negli Europei senior a Glasgow (3-9 agosto). Le rivelazioni da bordo vasca descrivono un nuotatore ambizioso che guarda con ammirazione ai fenomeni americani Michael Phelps e Ryan Lochte, studiando spesso la nuotata in video e valutando insieme al suo allenatore cosa è meglio fare. Parliamo di un ragazzo non ancora maggiorenne ed andare troppo in là è un azzardo. Il proprio tecnico Alberto Burlina sa di avere tra le mani un diamante da lavorare per bene. Starà a lui valorizzare qualità innate che non possono certo venir fuori dall’oggi al domani. Il tempo ci dirà chi o cosa potrà essere. Per il momento, promette bene…

Altra atleta iscritta al club dei “Saranno Famosi” è Ilaria Cusinato. Reduce da una rassegna nazionale degna di nota, come i successi nei 200-400 misti confermano, l’allieva di Stefano Morini ha messo in mostra miglioramenti notevoli in vasca. La cura dell’allenatore toscano si vede nel modo di nuotare e gestire lo sforzo ma soprattutto dal punto di vista mentale vi è stato uno step importante. La ragazza inesperta dell’anno scorso ha lasciato spazio ad una nuotatrice che sa il fatto suo, cosciente che solo il duro lavoro la può portare lontano. Chissà, forse quel centesimo che l’ha separata dal tempo di Alessia Filippi (record italiano 200 misti) è uno stimolo salutare per avvicinarsi sempre più all’elite mondale. Attualmente il suo crono di 2’11″26 è distante dalle migliori al mondo ma quel bronzo continentale nella vasca corta di Copenhagen (Danimarca), a fine 2017, le ha fatto capire che lottare con le altre è possibile. Forse il Bel Paese potrebbe aver trovato una mistista di livello internazionale e a Glasgow ne vedremo delle belle.

L’altro nome è quello di Alessandro Miressi, vincitore dei 100 sl nei recenti Campionati Italiani con il crono di 48″36, quarta prestazione italiana di sempre. Una prova che gli ha spalancato le porte della rassegna continentale dove aspira a fare bene e, perché no, provare ad essere tra i protagonisti per una medaglia. 202 cm x 94 kg il “Gigante buono” piemontese è un nuotatore ancora tutto da costruire sia fisicamente che mentalmente. La gara nella piscina romagnola ha messo in evidenza una seconda vasca da urlo (24″78). Una prestazione alla Magnini, in rimonta nei secondi 50 metri, con un Dotto davanti a tutti al tocco di metà gara (23″13). Poi quella chiusura in stile “motoscafo” ha stimolato paragoni, forse, un po’ azzardati ma vedendo come nuota questo ragazzo si può anche esagerare.

Sono questi gli atleti, tra le nuove leve, più in evidenza ed è a loro che si può guardare con fiducia, proiettandoci a Tokyo, non dimenticandoci mai di un Nicolò Martinenghi, classe ’99, ‘fermo ai box’ in questo 2018 ma prossimo al rientro e desideroso di riprendersi la scena nei 50/100 rana .

 





 

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Credit: La Presse

4 Commenti

1 Commento

  1. lorenzo95

    2 Maggio 2018 at 12:04

    Per quanto riguarda le medaglie, la vedo dura per la pellegrini, a meno che non decida di tornare su i suoi passi.
    Piccolo barlume di speranza per Scozzoli, sta facendo vedere cose incredibili, tempi migliori di quando vinse l’argento a shangai.

    • Giandomenico Tiseo

      2 Maggio 2018 at 12:15

      E’ chiaro che il riferimento alla Pellegrini, come è scritto nell’articolo, riguarda una distanza che quest’anno non sta affrontando ma è riferito agli score dell’anno scorso.

  2. ale sandro

    2 Maggio 2018 at 08:57

    Tra i campioni affermati e i giovani da affiancare, merita decisamente almeno una citazione la Quadarella, unica azzurra a salire su un podio individuale mondiale o olimpico in lunga, a parte Calligaris , Pellegrini , Filippi e Vigarani.

    • Giandomenico Tiseo

      2 Maggio 2018 at 09:01

      Giusta notazione

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