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Ciclismo

Giro d’Italia 2018, Tom Dumoulin sfida Chris Froome contro il tempo: duello rusticano a cronometro dopo il botta-risposta a parole

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Chris Froome e Tom Dumoulin sono i due grandi favoriti per la vittoria finale al Giro d’Italia 2018 anche se dovranno sfidare i vari Fabio Aru, Miguel Angel Lopez e Thibaut Pinot, particolarmente agguerriti soprattutto in salita. La cronometro individuale di Gerusalemme, con cui oggi si apre la 101^ edizione della Corsa Rosa, potrebbe già darci delle indicazioni importanti e ci permetterà di valutare lo stato di forma dei pretendenti al successo conclusivo.

L’atteso duello tra il Campione in carica e il vincitore degli ultimi tre Tour de France vivrà il suo primo atto lungo le strade della capitale di Israele: 9,7 chilometri particolarmente tortuosi che potrebbero fare pendere l’ago della bilancia da una o dall’altra parte. L’olandese sembra però essere l’uomo più quotato: l’esercizio contro il tempo gli è particolarmente congeniale, l’anno scorso ha vinto la classifica generale proprio grazie alla crono conclusiva da Monza a Milano e cercherà subito di ottenere un piccolo vantaggio che potrebbe rivelarsi importante quando la strada inizierà a salire.

I due colossi non si sono mai sfidati a viso aperto in un grande giro (nel 2017 erano assenti quando il rivale si imponeva) ma il testa a testa non è mancato alle Olimpiadi di Rio 2016 (argento all’olandese, bronzo al britannico) e ai Mondiali di Bergen 2017 (oro a Dumoulin, bronzo a Froome). Questa è la prova della verità per il capitano della Sunweb che di fronte si troverà un mostro delle grandi corse a tappe, desideroso di completare il Grande Slam spalmato su due anni e di entrare sempre di più nella leggenda nonostante il caso salbutamolo. Ma quanti secondi potrebbe guadagnare Dumoulin? Immaginare oltre i 2-3 secondi al chilometro sarebbe davvero arduo considerando anche le eccellenti doti di Froome: un gap tra i 15 e i 20 secondi sarebbe davvero oro colato per il tulipano che vuole dare un segnale importante alla corsa e ai rivali.

E non sarà soltanto un duello in gara viste le bordate che Tom ha lanciato all’avversario in conferenza stampa: “Io non mi sarei presentato se fossi stato nelle sue condizioni“. Il riferimento alla vicenda doping è chiaro, l’olandese (che oggi correrà in maglia iridata) non vede di buon occhio la vicenda in cui è coinvolto il capitano del Team Sky e vuole dargli a tutti i costi una lezione in strada: oggi la vittoria viaggerà tra i 48 e i 49 chilometri orari su un percorso ondulato e tortuoso con un tratto finale in salita e diversi cambi di direzione che metteranno a dura prova tutti i ciclisti senza dimenticarsi del caldo torrido (circa 40 ° C percepiti) e delle folate di vento che dovrebbero tirare nel tratto conclusivo.

 





Foto: LaPresse/Gian Mattia D’Alberto – Comunicato Stampa Rcs

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