MotoGP
MotoGP, GP Spagna 2018: Cal Crutchlow sorprende tutti e le Honda fanno paura! Le Ducati inseguono, in difficoltà le Yamaha ufficiali
Signori, che Cal Cruchlow! 1’37″653, tempo da urlo ed un t4 da far spavento. Dopo il trionfo in Argentina, il britannico, in sella alla Honda LCR, ha sorpreso tutti, firmando la pole position del GP di Spagna 2018, quarto appuntamento del Mondiale di MotoGP.
Lungo i 4.423 km di Jerez de la Frontera, tracciato vecchio stile con curvoni veloci e tratti molto lenti, Cal ha dimostrato ancora una volta che la moto di Tokyo è decisamente performante. In uscita di curva la due ruote nipponica ha un’accelerazione devastante ed i suoi alfieri possono divertirsi. Ne è testimone il buon Daniel Pedrosa, ancora sofferente per i postumi dell’operazione al polso della mano destra, secondo a un tiro di schioppo da Crutchlow (+0″259). A Dani questa pista piace, non è un mistero. Ci sono tre vittorie in bacheca a ricordarlo e domani sarà tra i protagonisti.
E Marc Marquez? Nel festival delle Honda il Cabronçito non va oltre il quinto crono a +0″324 dal compagno di marca. Ci si sarebbe aspettati l’ennesimo show del time-attack ed invece qualcosa non ha funzionato. Preoccupazioni per lui? Neanche l’ombra. La costanza esibita nelle prove libere è strepitosa ed, al di là di quanto abbia detto questo turno, sarà il n.93 il favorito per la corsa domenicale.
Ducati e Yamaha debbono inseguire. Jorge Lorenzo ed Andrea Dovizioso hanno messo in mostra, però, una velocità più che discreta: quarto il maiorchino a +0″316 da Crutchlow ed ottavo il “Dovi” a +0″376. Distacchi che evidenziano il grande equilibrio tra i primi della classifica. Al di là del giro secco, è nel rendimento con le mescole usate che la GP18 ha espresso il meglio. “Abbiamo compiuto un bel passo in avanti dopo le FP3, per cui possiamo vedere il podio“, il commento del forlivese a motori spenti. Una fiducia dettata da una D16 che curva molto bene e pare adattarsi meglio al nuovo asfalto del tracciato. Tuttavia, questi discorsi dipenderanno dalle temperature che vi saranno.
Caldo che di fatto sta dando tanti problemi alle due creature “Factory” di Iwata. Johann Zarco, con la Yamaha Tech3 (terzo), continua ad essere l’eccezione che conferma la regola. Valentino Rossi e Maverick Vinales, invece, distanti dal vertice e rispettivamente in decima ed un undicesima posizione, mettono in luce tutte le criticità della moto giapponese ufficiale. Difficoltà nello sfruttamento degli pneumatici e trazione carente hanno reso impossibile ai due centauri realizzare un tempo migliore. Domani si prospetta un GP di sofferenza.
A chiosa, giusto citare la Suzuki. Alex Rins (6°) ed Andrea Iannone (7°) hanno fatto vedere grandi cose nel corso del time-attack e delle libere. Potrebbero dunque essere della partita per il podio e soprattutto “The Maniac” è parso in grande spolvero sulla GSX-RR.
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giandomenico.tiseo@oasport.it
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Foto: Valerio Origo