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Ciclismo
Giro d’Italia 2018: Matej Mohoric, un predestinato che ora sarà utilissimo per Domenico Pozzovivo
La decima tappa del Giro d’Italia 2018, probabilmente, sarà ricordata prevalentemente per le difficoltà di Esteban Chaves, che è arrivato sul traguardo di Gualdo Tadino con oltre 25′ di ritardo dal gruppo della maglia rosa, il suo compagno Simon Yates. I 244 chilometri affrontati oggi, però, potrebbero anche lanciare in un’altra dimensione l’ancora giovanissimo Matej Mohoric, che ha colto con una splendida prova di forza il secondo successo della carriera in un grande giro.
Lo sloveno, attualmente in forze alla Bahrain-Merida, è passato professionista tra grandi aspettative: nel 2012, infatti, aveva vinto il Mondiale riservato agli Juniores, mentre l’anno successivo si era imposto in solitaria a Firenze tra gli Under 23, quando aveva solo 19 anni. Una doppietta che aveva impressionato tutti per come era arrivata e per la naturalezza del ragazzo, che di conseguenza è passato subito professionista con l’allora Cannondale nel 2014. Le quattro stagioni successive, equamente divise proprio tra la Cannondale e la Lampre-Merida poi divenuta UAE Emirates, non gli avevano regalato grandi soddisfazioni. Fino al 2016, infatti, non aveva volto vittorie e solo dal 2017 ha ripreso il discorso interrotto al passaggio: vincitore di una tappa alla Vuelta, in questo 2018 ha festeggiato al GP Industria e Artigianato di Larciano per poi palesarsi con la gara odierna anche al grande pubblico. Che corridore è Mohoric? Per ora è difficile inquadrarlo, ma sicuramente ha un gran motore. Per vincere dopo oltre 6 ore di corsa e dopo essere entrato nella fuga della prima ora (ripresa) per poi tornare a scattare e avere ancora una bella gamba a fine corsa la cilindrata non può essere banale. Forte su tutti i terreni (ma forse gliene manca uno su cui eccellere) è anche un ottimo discesista.
In attesa che possa sbocciare a diventare grande anche mettendosi in proprio (è un nome da tenere in considerazione per le Classiche delle Ardenne, ad esempio), per ora potrebbe giocare un ruolo fondamentale nell’economia del Giro d’Italia di Domenico Pozzovivo. Il lucano ha una squadra di alto livello, ma proprio in Mohoric potrebbe trovare una spalla fondamentale, assieme a Giovanni Visconti magari, nelle tappe miste e insidiose, o nelle frazioni di montagna lanciandolo in fuga per poi ritrovarlo disponibile ad aiutarlo con il passare dei chilometri.
Oggi, intanto, non possiamo che goderci un campioncino ritrovato: pur dopo alcuni anni senza successi (ma come anticipato è ancora giovanissimo), Mohoric sta trovando una costanza di rendimento e risultati che potrebbe anche iniziare a far preoccupare gli avversari.
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gianluca.santo@oasport.it
Foto: Fabio Ferrari – LaPresse – Comunicato Rcs