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Giro d’Italia 2018, domani si arriva sullo Zoncolan! Pendenze micidiali, è la salita più dura in Europa?

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Semplicemente è il Mostro, la Montagna terribile.Lasciate ogni speranza o voi che entrate” recita uno striscione posto all’imbocco di un’ascesa davvero infernale, degna del celebre verso di Dante Alighieri. Il Monte Zoncolan è la salita più dura d’Europa e probabilmente del Mondo, a detta di tutti i professionisti che hanno avuto l’ardore di cimentarsi in una fatica ai limiti dell’umano e dell’impossibile. Presa dal versante di Ovaro è qualcosa di davvero impossibile: 10 chilometri al 12% di pendenza media con punte del 22%. Dal secondo al sesto chilometro non si scende mai sotto il 14% (15,4% di media con punte del 16,8%), poi due chilometri al 14% di media e un ultimo chilometro al 9% che ammazza definitivamente le gambe. In appena dieci chilometri bisogna coprire 1200 metri di dislivello, davvero una follia.

Il Monte Zoncolan sarà un arbitro severissimo del Giro d’Italia 2018: su questa salita mitica, che avrebbe ben altre medie se non fosse per un dolce avvio al 6% (si fa per dire), si consumerà un atto decisivo per l’assegnazione della maglia rosa. Si va su solo di forza e resistenza, è impossibile scattare, bisogna salire del proprio posso senza cercare di forzare perché andare in crisi qui è un attimo: possono davvero volare i minuti, tutti avranno paura ma qualcuno dovrà cercare di osare se vuole provare a riaprire i conti (pensiamo a Chris Froome e Fabio Aru). Domani si arriverà in cima al Monte Zoncolan per la sesta volta nella storia del Giro d’Italia (ma la quinta dal versante di Ovario, il debutto nel 2003 da Sutrio). L’ultima volta nel 2014 si impose Rogers ma tutti si ricordano ancora il doppio successo iniziale di Gilberto Simoni (suo il record di ascesa con 39’03” nel 2007) seguito dall’affermazione di Ivan Basso che nel 2010 sigillò la sua supremazia.

Le pendenze sono davvero micidiali e vincono il confronto con altre salite mitiche che hanno fatto la storia dei grandi giri. L’Alto de Angliru è un’istituzione alla Vuelta di Spagna: 12,2 chilometri e dislivello complessivo di 1245 metri, pendenza media del 10,2% e massima del 23,5% ma il chilometro centrale in falsopiano e un finale più morbido la penalizzano nei confronti dello Zoncolan. Altra salita infernale è il nostro Mortirolo, un punto di riferimento al Giro d’Italia: lungo 12,4 chilometri per coprire 1300 metri di dislivello, ha una pendenza media del 10,9% e una massima del 18% con i cinque chilometri centrali sempre al 12-13%. Ben diverso il discorso Mount Ventoux, simbolo del Tour de France: è molto più lungo (20,8 chilometri) e il vento è letteralmente micidiale, si copre un dislivello di 1600 metri ma la pendenza massima è del 10,7% e la media del 7,5%.

 





Foto: Marco Alpozzi – LaPresse – Comunicato Rcs

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