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Ciclismo

Giro d’Italia 2018, i precedenti di Aru, Pozzovivo e Froome sullo Zoncolan. Salita inedita per Yates e Dumoulin

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Lo Zoncolan è la salita più dura d’Europa, quantomeno tra quelle affrontate nel mondo del ciclismo professionistico e tra i grandi giri. Anche per questo è particolare: il Giro d’Italia 2018 arriverà questo pomeriggio sul ‘Mostro’, sede d’arrivo della quattordicesima tappa. Una salita che può spaccare in due la corsa, fare differenze tra i favoriti, rafforzare le gerarchie emerse o ridare nuova linfa a chi fino ad oggi era apparso in difficoltà. Intanto, andiamo a vedere quali sono i precedenti dei favoriti su questa ascesa con una pendenza media superiore al 10%.

Gli unici di cui abbiamo un riscontro recente sono Fabio Aru e Domenico Pozzovivo, che l’hanno affrontato nel 2014. Tra i due italiani, di fatto, non ci furono grandi differenze, con il sardo che riuscì ad arrivare davanti di una manciata di secondi rispetto al lucano, in un’edizione che però non aveva prodotto grandi distacchi. Tra gli uomini di classifica il migliore era stato Nairo Quintana, che però aveva guadagnato solo 16” sullo stesso Aru, ancora molto giovane all’epoca ma comunque terzo a fine Giro alle spalle della coppia colombiana formata dallo stesso Quintana e da Uran. Pozzovivo, invece, ha partecipato altre due volte, nel 2011 e nel 2007: due riferimenti molto lontani nel tempo che l’avevano collocato anche molto lontano rispetto ai migliori. Quello conosciuto negli ultimi anni, però, è un Pozzovivo più solido, continuo e forte nelle prestazioni pure.

Difficile trovare riscontri nell’unica partecipazione di Chris Froome: nel 2010 perse la bellezza di 22′ da Ivan Basso prima di ritirarsi poche tappe dopo scalando il Mortirolo in una corsa rosa nella quale fu fermato da un infortunio e una base di partenza comunque molto minore rispetto a quella odierna. Non hanno mai corso su questa salita, invece, Simon Yates, Thibaut Pinot e Tom Dumoulin: gestire le forze sarà fondamentale e averla affrontata in gara potrebbe dare ai due portacolori azzurri (e in misura minore a Froome) qualcosa in più. Domani, in ogni caso, arriveranno i verdetti.





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Foto: Massimo Paolone – LaPresse – Comunicato Stampa Rcs

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