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Basket, Finale Scudetto 2018: Milano per l’allungo in gara 2. Trento deve ritrovarsi

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Tornano in campo Milano e Trento. Questa sera, al Forum, in scena gara 2 della serie di Finale Scudetto. Il primo punto se lo è aggiudicato l’Olimpia, al termine di una partita dominata in lungo e in largo. Per la Dolomiti l’imperativo è quello di riscattarsi e pareggiare, prima che la serie si trasferisca in Trentino.

Abbiamo ancora negli occhi la straordinaria prova di Andrew Goudelock due giorni fa: 26 punti con 10/16 al tiro e 6/10 da tre punti. L’americano è stato senza dubbio il migliore in campo, ma la differenza l’ha fatta l’atteggiamento di tutta l’Olimpia. Milano ha aggredito la partita sin dalla palla a due, proprio quello che ci si aspettava da Trento. L’avvio della squadra di Pianigiani ha infatti svuotato la Dolomiti, piatta e incapace di reagire, lasciatasi trasportare troppo dall’andamento di un incontro praticamente già segnato dopo pochi minuti.

Il resto è venuto fin troppo facile per l’Olimpia, che ha tagliato a fette la difesa ospite. Prima raggiungendo con facilità il centro dell’area (Tarczewski e Gudaitis incontenibili), poi bombardando dalla lunga distanza. In mezzo tanti mismatch puntualmente puniti dai centimetri dei giocatori milanesi. E se a questo si aggiunge la precisione balistica allora non c’è storia: il 58.1% con cui le scarpette rosse hanno chiuso il match, infatti, rappresenta la miglior serata al tiro di questa postseason.

Messa così sembrerebbe non esserci partita ma in realtà non è così. Il problema di Trento, come detto, è stato l’atteggiamento, l’impatto con la gara. Proprio questa sarà la chiave per i ragazzi di Buscaglia in gara 2. La stessa che ha consentito di arrivare in finale superando Avellino e Venezia, squadre contro le quali la Dolomiti partiva sfavorita ma che ha saputo battere lottando, vincendo sul piano psicologico, prima che tecnico. L’obiettivo sarà ritrovare quella mentalità, l’unico modo per compensare quel deficit di muscoli e centimetri che Trento indubbiamente ha. Un timido segnale c’è stato alla fine di gara 1 (aiutata da un super Dominique Sutton, autore di 31 punti). Proprio da lì bisognerà ripartire.

 





 

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alessandro.tarallo@oasport.it

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Credit: Ciamillo

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