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Sci Alpino
Road to Sochi: lo sci femminile cerca il riscatto
Archiviata definitivamente una stagione con pochissime-ma brillanti-gioie (su tutte, l’argento iridato di Nadia Fanchini) e tante delusioni, dagli innumerevoli infortuni ai risultati poco soddisfacenti, la nazionale femminile di sci alpino ha incominciato la propria road to Sochi con molte novità e con uno spirito, soprattutto, che lascia spazio all’ottimismo.
Anzitutto, il profondo rinnovamento avvenuto nello staff tecnico ha restituito nuove motivazioni alle ragazze. Senza nulla togliere ai loro predecessori, evidentemente giunti alla fine di un ciclo sportivo, Livio Magoni nelle discipline tecniche e Alberto Ghezze in quelle veloci hanno riacceso un entusiasmo che sembrava perduto; i loro programmi di allenamento, estremamente vari (si va dalle prime sciate in ghiacciaio al canottaggio, dalle uscite in mountain bike al telemark), servono ad affinare tutta quella infinità di aspetti che poi fanno effettivamente la differenza sugli sci. Sembra una banalità, ma i successi dell’inverno si costruiscono veramente d’estate: è il momento in cui mettere benzina nelle gambe, potenziare i muscoli, limare i dettagli delle sciate e, perché no, cercare di costruire uno spirito di squadra che serve a mantenere l’ambiente sereno e competitivo al tempo stesso.
La ventata di aria nuova l’ha percepita e apprezzata anche Raimund Plancker, il confermato direttore tecnico a cui spetta anche il compito di amalgamare gli elementi di maggior esperienza con quelli più giovani; secondo quanto affermato al sito FISI nelle scorse settimane, sono importantissimi da questo punto di vista i contributi di Denise Karbon, vero esempio di serietà e professionalità carica a mille dopo l’ultimo, drammatico infortunio, e di Sofia Goggia, che si è guadagnata a suon di risultati la chiamata per la nazionale A e si distingue costantemente per la propria competitività anche negli allenamenti, facendo da traino a tutte le altre.
Insomma, le premesse per fare bene ci sono tutte; i talenti, da Nadia Fanchini a Lisa Agerer, da Elena Curtoni alle due ragazze citate nel paragrafo precedente, non mancano assolutamente. Quest’anno la nazionale azzurra non potrà permettersi un’altra stagione come l’ultima: ma allenatori e atlete lo sanno perfettamente e si stanno impegnando come non mai per ritornare ad un livello più consono sia alla nostra tradizione sciistica, sia alle grandi potenzialità di questo gruppo.
foto di Gerwig Löffelholz
marco.regazzoni@olimpiazzurra.com