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Tennis, Rafael Nadal e Roger Federer ancora dominanti: fenomeni contro una nuova generazione non all’altezza?

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Rafael Nadal, Roger Federer ed ancora Roger Federer, Rafael Nadal. Questi nomi ormai sono ricorrenti da un po’ nel circuito internazionale del tennis e, quasi come fosse una staffetta, l’assenza dell’uno è compensata dal trionfo dell’altro. L’effetto “Ritorno al Futuro” del 2017, coi due fenomeni di racchetta e pallina a spartirsi equamente i successi di Australian Open, Roland Garros, Wimbledon e US Open, prosegue senza intoppi.

A Melbourne, nei primi giorni del 2018, lo svizzero ha ricordato a tutti che campione è e nonostante l’anagrafe dica no, il suo talento è sempre assai propositivo. Ed ecco che in Australia arriva lo Slam n.20 della sua carriera, superando ancora una volta il croato Marin Cilic, ko con l’elvetico anche sull’erba di Church Road qualche mese prima. Passata l’ondata rossocrociata, con “Sua Maestà” che ha dato appuntamento all’ATP di Stoccarda (erba), è stata la volta di Rafa. Dopo aver balbettato sul cemento, anche per alcuni problemi fisici, la terra rossa ha dato l’occasione all’iberico di confermarsi n.1 del ranking davanti all’amico/rivale, servendo un poker d’assi: Montecarlo, Barcellona, Roma e Parigi. L’11° trionfo sul red carpet francese è stata la ciliegina sulla torta di un percorso straordinario, dove solo a Madrid il campione di Manacor ha mostrato segnali di umanità. A sconfiggerlo fu l’austriaco Dominic Thiem, dominato qualche settimana dopo nell’atto conclusivo parigino.

Ebbene, la domanda sorge spontanea: loro troppo forti o la nuova generazione non all’altezza delle aspettative? Forse entrambe le opzioni vanno considerate. Inutile negarlo. Ci troviamo al cospetto di due tennisti che stanno scrivendo la storia di questo sport per classe e continuità. Non si ricordano esempi, in passato, di un’egemonia così prolungata. Certo, i guai fisici di Novak Djokovic e di Andy Murray, in quest’ultimo biennio, hanno favorito la ricostituzione dello status quo però assistere ai loro match e trovare delle migliorie nel loro gioco, rispetto alle stagioni passate, è qualcosa di raro.

Come detto, è anche vero che la truppa dei vari Alexander Zverev, Thiem, Shapovalov ecc ancora non ha la mentalità di giocare ogni punto con qualità ed attenzione, aspetti che fanno la differenza a questi livelli. Lo si è visto chiaramente nei confronti dei tornei ATP e nei Major.  Del resto, attendersi un nuovo Federer o un nuovo Nadal è più esercizio giornalistico. Vedremo, allora, fin quando questi due “ragazzi” avranno ancora voglia di stupire, lasciando le briciole ai loro sfortunati avversari.

 





 

giandomenico.tiseo@oasport.it

Twitter: @Giandomatrix

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Foto: lev radin / Shutterstock.com

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