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Ciclismo
Tour de France 2018, il percorso e le 21 tappe ai raggi X. Le stellette di difficoltà
Tutto pronto, mancano circa tre settimane all’inizio del Tour de France 2018: ovviamente la corsa più attesa di quest’estate del circuito World Tour. 3329 chilometri con partenza dalla Vandea fino alla classica passerella conclusiva in quel di Parigi: un percorso particolarmente duro attende i protagonisti della Grande Boucle. Analizziamo le 21 tappe ai raggi X con le varie difficoltà e le insidie che attenderanno i ciclisti.
Prima tappa, sabato 7 luglio: Noirmoutier En-L’ile > Fontenay Le-Comte (201 km) *
Prima frazione molto semplice, senza nessuna particolare difficoltà altimetrica: un solo GPM, di quarta categoria, la Côte de Vix, per assegnare la Maglia a Pois. La prima Maglia Gialla della Grande Boucle si assegnerà in volata. Unica insidia è quella del vento: nella parte intermedia della tappa infatti la corsa passerà lungo la costa.
Seconda tappa, domenica 8 luglio: Mouilleron Saint Germain > La Roche Sur-Yon (182.5 km) *
Altra tappa completamente pianeggiante, con un solo GPM (Côte de Pouzauges, proprio nelle fasi iniziali). Sarà una lunga attesa verso la seconda volata della Grande Boucle.
Terza tappa, lunedì 9 luglio: Cholet > Cholet (35.5 km, cronometro a squadre) ****
Cambia tutto in ottica classifica generale. Dopo due volate troviamo una cronosquadre atipica rispetto a quanto visto negli ultimi anni nei grandi giri e che potrebbe scavare differenze importanti data anche la lunghezza della prova, da non sottovalutare. Il percorso è mosso e caratterizzato dalla Côte de la Senguiniere, posta sul finale. Anche i pretendenti alla maglia gialla potrebbero perdere terreno, in maniera determinante se non già decisiva.
Quarta tappa, martedì 10 luglio: La Baule > Sarzeau (195 km) *
Altro giro, altra volata: la terza di questa Grande Boucle. Un solo, brevissimo, strappo posto a metà gara e tantissima pianura in attesa dello sprint di gruppo. Da non sottovalutare l’insidia vento.
Quinta tappa, mercoledì 11 luglio: Lorient > Quimper (204.5 km) ***
Cambia lo scenario, si va verso una frazione piuttosto insidiosa che potrebbe creare alcune differenze in chiave classifica generale. Da metà gara in poi non ci sarà un metro di pianura: addirittura quattro GPM (di terza e quarta categoria) in rapida successione e tanti strappi anche non contraddistinti dai punti per la Maglia a Pois. Molto insidioso anche l’arrivo a Quimper: un ultimo chilometro con pendenza media del 4.8%. Potrebbero giocarsi il successo gli uomini da classiche.
Sesta tappa, giovedì 12 luglio: Brest > Mur De Bretagne (181 km) ***
Si resta in Bretagna per un’altra frazione complessa. A 16 chilometri dalla conclusione il primo passaggio sul muro finale, già visto nelle passate edizioni della Grande Boucle: due chilometri al 6.9% di pendenza media, con un chilometro molto duro al 10%. Per l’arrivo si torna sullo stesso strappo, che in genere è molto indicativo riguardo la condizione di forma dei protagonisti. Anche per questa occasione favoriti gli uomini da classiche, anche se gli scalatori potrebbero già farsi vedere davanti.
Settima tappa, venerdì 13 luglio: Fougeres > Chartres (231 km) **
Tappa lunghissima, addirittura 231 chilometri, praticamente tutti pianeggianti (un solo GPM di quarta categoria). Salvo ventagli, probabili da queste parti, si andrà verso una volata di gruppo.
Ottava tappa, sabato 14 luglio: Dreux > Amiens Metropole (181 km) *
Ancora una volata, anche nel week-end: due GPM di quarta categoria nella prima fase di gara, poi ancora un lungo trasferimento verso l’ennesimo sprint di questo inizio di Tour.
Nona tappa, domenica 15 luglio: Arras Citadelle > Roubaix (156.5 km) *****
Finalmente si fa sul serio, con una delle tappe più attese dell’intera Grande Boucle. Tornano le pietre al Tour: oltre 20 chilometri per un totale di 15 settori di pavé. Ci sarà Mons-en-Pévèle, mentre il finale ricalcherà quello della Parigi-Roubaix, escluso però il Carrefour de l’Arbre. Nelle 5 precedenti frazioni al Tour de France sul pavé il totale dei chilometri sui settori della Regina delle Classiche non aveva mai superato i 13 chilometri: nel 2018 i corridori dovranno pedalare su strada dissestata per 21 chilometri e 700 metri. Fondamentale il gioco di squadra: gli scalatori puri potrebbero perdere secondi su secondi dagli specialisti.
Riposo, lunedì 16 luglio
Decima tappa, martedì 17 luglio: Annecy > Le Grand Bornand (158.5 km) *****
Primo giorno di riposo, primo lungo trasferimento: si inizia a salire verso le Alpi. Subito una tappa molto dura: sono addirittura cinque i GPM (uno solo di quarta categoria, poi tre di prima e un Hors Categorie). Si inizia con il Col de la Croix Fry, di 11.3 chilometri al 7%, discesa e poi subito verso Plateau de Glieres, 6 chilometri all’11% di pendenza media che potrebbero evidenziare subito le difficoltà anche degli uomini più attesi (salita davvero durissima). Nel finale in rapida successione Col de la Romme (9 chilometri al 9%) e Col de la Colombiere (7,5 chilometri all’8,5%, anche se gli ultimi 5 chilometri di fatto sono tutti tra il 9 e il 10% di media). Una volta scollinati, discesa piuttosto insidiosa di 15 chilometri verso il traguardo di Le Grand Bornard.
Undicesima tappa, mercoledì 18 luglio: Albertville > La Rosiere (108.5 km) ****
Frazione breve ma intensa: una di quelle che promette più spettacolo. Montée de Bisanne per iniziare: 12 chilometri all’8% dove potrebbe scatenarsi già la bagarre. Il Col du Pre e il Cormet de Roselend nella parte centrale presentano le giuste pendenze per fare selezione (siamo sempre sopra il 7% medio, con punte che vanno oltre il 10%). Lunga discesa, breve falsopiano e si sale verso l’arrivo di La Rosière: lunga ma pedalabile, con 17.6 chilometri al 5.6%. Ci saranno sicuramente delle differenze tra i favoriti.
Dodicesima tappa, giovedì 19 luglio: Bourg Saint Maurice > Alpe D’Huez (175 km) *****
Va a chiudersi il trittico alpino con un’altra frazione durissima che presenta quattro GPM, dei quali tre Hors Categorie ed un dislivello da record di oltre 5000 metri. Col de la Madeleine per iniziare: 25 chilometri al 6%, salita interminabile. Discesa, poi rapida successione tra Lacets de Montvernier e Croix de Fer (si sale per addirittura 30 chilometri, con pendenze oltre il 5%). Si torna a scalare l’Alpe D’Huez, salita che ha fatto la storia del ciclismo internazionale: circa 14 chilometri all’8%.
Tredicesima tappa, venerdì 20 luglio: Bourg D’Oisans > Valence (169.5 km) *
Dopo tantissime frazioni insidiose, tornano di scena i velocisti: tantissima pianura, due GPM innocui e lo sprint di gruppo finale.
Quattordicesima tappa, sabato 21 luglio: Saint-Paul Trois Chateaux > Mende (188 km) ***
Frazione interessante, anche se non durissima, sul Massiccio Centrale. Non c’è un metro di pianura nella fase finale di gara, con tre GPM a precedere lo strappo di Croix Neuve (3 chilometri al 10%), che anticipa il traguardo di Mende (un chilometro e mezzo dallo scollinamento all’arrivo). Si muoveranno sicuramente gli uomini di classifica: c’è spazio per fare la differenza.
Quindicesima tappa, domenica 22 luglio: Millau > Carcassonne (181.5 km) **
Frazione da fughe quella che anticipa il secondo giorno di riposo, in vista dello sprint finale verso i Pirenei. Potrebbero però farsi vedere anche gli uomini di classifica sfruttando un’altimetria insidiosa: tre GPM, in scala di terza, seconda e prima categoria ad anticipare un traguardo pianeggiante. Da seguire il Pic de Nore: 12.3 chilometri al 6%, con scollinamento a 30 chilometri dal traguardo.
Riposo, lunedì 23 luglio
Sedicesima tappa, martedì 24 luglio: Carcassonne > Bagneres De-Luchon (218 km) ****
Salite viste e riviste, così come l’arrivo a Bagneres De-Luchon. Ci sarà anche un leggero sconfinamento in terra spagnola. Porte d’Aspet, Col de Menté e Col du Portillon: tre salite in rapida successione, con pendenze sempre oltre il 7%. Ovviamente da seguire anche la discesa conclusiva, molto insidiosa e che lancerà verso il traguardo.
Diciassettesima tappa, mercoledì 25 luglio: Bagneres De-Luchon > Saint-Lary Soulan Col de Portet (65 km) *****
Un nuovo format: la tappa in linea più corta mai vista in un grande giro. Partenza in salita e davvero molto particolare: i primi 20 della classifica generale partiranno tutti assieme in una griglia simile a quelle viste in Formula 1 o alla MotoGP. Subito si sale verso Peyragudes (15 chilometri al 6.7%), discesa e si torna a salire verso Col de Val Louron-Azet (7.4 chilometri all’8.3%). Ancora discesa e gran finale in salita: Col de Portet, ascesa durissima con 16 chilometri all’8.7% e oltre 2200 metri di altitudine. Una frazione che potrà davvero riservare grandissime sorprese.
Diciottesima tappa, giovedì 26 luglio: Trie Sur-Baise > Pau (171 km) *
Tornano protagonisti i velocisti prima del gran finale: tanta pianura, due GPM di quarta categoria e una volata che sembra essere annunciata.
Diciannovesima tappa, venerdì 27 luglio: Lourdes > Laruns (200 km) ****
Torna il classico tappone pirenaico: sei GPM da disputare. Dopo una prima parte piuttosto semplice si approcciano le vette storiche di Col d’Aspin (12 chilometri al 6.5%) e Col du Tourmalet (17 chilometri al 7.1%) in rapida successione. Finale molto insidioso: Col des Bordères è un antipasto che precede l’ultima salita della Grande Boucle, il Col d’Aubisque (16.6 chilometri al 4.9%), un’ascesa molto incostante ma con tratti che vanno ben oltre il 10% di pendenza. Lunga discesa prima del traguardo: si potrà fare la differenza anche in contropendenza e recuperare dei secondi persi.
Ventesima tappa, sabato 28 luglio: Saint-Pee Sur-Nivelle > Espelette (31 km, cronometro individuale) *****
Si assegna la Maglia Gialla: seconda prova contro il tempo di questa Grande Boucle, questa volta individuale. Tutt’altro che una prova per specialisti: non c’è un metro di pianura, strappi e controstrappi da affrontare con le ultime energie rimaste dopo tre settimane a tutta. L’insidia più importante è sul finale: Col de Pinodieta, 900 metri al 10.2% e punte addirittura oltre il 20%. 31 chilometri davvero entusiasmanti.
Ventunesima tappa, domenica 29 luglio: Houilles > Parigi (116 km) *
Consueta passerella conclusiva: spazio per i festeggiamenti prima di entrare a Parigi in attesa dello sprint finale sui Campi Elisi. Chi festeggerà sotto l’Arco di Trionfo?
gianluca.bruno@oasport.it
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Foto: Pier Colombo