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Ciclismo

Vuelta, poker di Degenkolb

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A Sanxenxo, città galiziana battuta dalla brezza dell’oceano, arriva un ulteriore conferma del talento di John Degenkolb. Quattro volate, quattro vittorie: uno score impressionante per il ventitreenne tedesco di Gera, in forza al team Argos-Shimano. I 190 km odierni non presentavano difficoltà altimetriche, per quanto il lungomare fosse segnato da una serie di piccoli (e fastidiosi) promontori: il gruppo se l’è presa comoda, con una media inferiore ai 40 km/h, così i velocisti sono arrivati assolutamente freschi allo sprint dove, come da pronostico, ha vinto il più forte.

Al mattino ci provano da lontano l’esperto Adrián Palomares, trentaeseienne valenciano, e Javier Aramendia, ventiseienne navarro. Sono due passisti puri e coraggiosi, tuttavia gli sprinter non possono perdere l’ultima occasione prima di una settimana durissima, nella quale probabilmente molti torneranno a casa. Il vantaggio non assume mai proporzioni interessanti e il ricongiungimento, grazie al lavoro della Argos, della Orica Greenedge e della Sky, avviene ben prima dei chilometri finali senza troppi patemi. Le stesse squadre conducono il plotone nel rush conclusivo, con la RadioShack di Bennati che commette l’errore di partire troppo lunga, lasciando l’aretino presto al vento: dalla ruota di un lanciatissimo Degenkolb tenta di uscire il francesino Bouhanni, che però si arrende a pochi metri dal traguardo, sopraffatto dalla potenza del tedesco. Dunque, nono successo stagionale per il ragazzo di Gera: sarà interessante vedere come resisterà sulle montagne e se riuscirà quindi a ripresentarsi altrettanto competitivo negli ultimi sprint della Vuelta. Sul podio odierno, oltre a Degenkolb e Bouhanni, anche un Bennati tradito, appunto, dai suoi stessi uomini, quindi il sempre piazzato Meersman e il portoghese Cardoso, con Davide Viganò settimo ed Elia Viviani appena decimo. Il veronese ha sofferto probabilmente il forte vento dei chilometri conclusivi, soprattutto perché i suoi compagni di squadra non sembravano sempre perfetti nel proteggerlo dalle folate.

Domani sarà la volta dell’unica cronometro individuale della corsa iberica: 39.4 km tra Cambados e Pontevedra, sempre in Galizia, un quarto dei quali su una salita al 4.4% di pendenza media. Insomma, un percorso con ben poca pianura che potrebbe riservare sorprese, prima dei “botti” di fine settimana.

foto tratta da cycling.news

marco.regazzoni@olimpiazzurra.com

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