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F1, GP Francia 2018: le gomme scelte da Ferrari e Mercedes. Mescole e possibili strategie verso la gara

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Dopo il weekend di Montreal (Canada) e la vittoria di Sebastian Vettel (Ferrari), il Circus della Formula Uno si ritrova per l’ottavo appuntamento stagionale e sarà un gradito ritorno. Teatro del prossimo round, infatti, sarà il circuito di Le Castellet (Francia), che non ospitava la massima categoria automobilistica dal lontano 1990 (quando trionfò la Ferrari di Alain Prost).

GP di Francia che torna in calendario, a 10 anni di distanza, tenendo conto del circuito di Magny-Cours, e, in primis, piloti e team dovranno trovare subito la quadra sul “Paul Ricard”. Un tracciato particolare, quello transalpino, lungo 5842 metri, che prevede tratti molto rapidi e curve di media-alta velocità. Servirà una monoposto ben bilanciata e, come al solito, bisognerà sfruttare al meglio le gomme.

Un tema scottante. Torneranno protagoniste, infatti, le Pirelli che tanto hanno fatto discutere a Barcellona (Spagna), dotate di un battistrada ridotto di 0.4 millimetri. Un cambiamento che, in Catalogna, ha premiato la Mercedes ed “affossato” la Ferrari. Resta da vedere se questo andamento si replicherà.

L’asfalto rinnovato, secondo le stime del costruttore di pneumatici, ha richiesto l’uso di queste mescole per evitare problematiche di blistering, presentatesi nel corso dei test in Catalogna. A Le Castellet, le tre tipologie saranno le seguenti: Soft, SuperSoft ed UltraSoft. Pirelli ha deciso di puntare, ancora una volta, su un compound morbido.

In questo caso, le strategie del Cavallino Rampante e le Frecce d’Argento sono molto simili: stesse scelte per Vettel e Lewis Hamilton (1 set di Soft, 3 di SuperSoft e 9 di UltraSoft) ed ugual discorso per i due compagni di squadra Kimi Raikkonen e Valtteri Bottas, che si discostano allo stesso modo dal tedesco e dal britannico (2 treni di Soft, 2 di SuperSoft e 9 di UltraSoft). La Red Bull, invece, si discosta leggermente, optando per 3 set di Soft, 3 di SuperSoft e 7 di UltraSoft.

Per quanto concerne il numero di soste in gara, è difficile fare delle previsioni. Nei 53 giri in programma, gli stop potrebbero essere uno o due, a seconda del degrado degli pneumatici. Bisognerà considerare anche il meteo, come ricorda Mario Isola, responsabile Car Racing di Pirelli: “Le temperature dell’asfalto potrebbero essere molto elevate nel corso del weekend e contribuire così a un aumento del degrado. I team non conoscono questa configurazione del tracciato, quindi le prove libere saranno ancora più importanti per comprendere al meglio il comportamento delle gomme. Solo dopo queste sessioni riusciremo ad avere un’idea più precisa anche delle strategie più probabili per la gara”. Si prospetta, quindi, un GP particolarmente incerto

 





giandomenico.tiseo@oasport.it

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