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Ciclismo
Ciclismo, Elia Viviani: “Ci provo per il Tricolore. Spiace non essere al Tour de France”
È sicuramente la stagione della consacrazione per quanto riguarda la strada. Se per la pista non c’erano più dubbi, dopo il capolavoro timbrato a Rio 2016, con la medaglia d’oro nell’omnium, Elia Viviani è riuscito anche nel secondo obiettivo della carriera: quello di diventare uno dei migliori velocisti al mondo. Tredici vittorie in stagione con la nuova maglia della Quick-Step Floors, delle quali ben quattro al Giro d’Italia, oltre alla classifica a punti dominata nella Corsa Rosa.
Purtroppo però, per ordini di scuderia, non potrà essere al via del prossimo Tour de France, come ha rivelato al “Mattino di Padova”: “Nelle prime dieci tappe ci saranno cinque-sei volate. Con questa condizione quasi spiace fermarsi, ma è giusto rispettare i programmi, che per la seconda parte di stagione nel mio caso prevedono la Vuelta” ha dichiarato in quel di Treviso, dov’era ospite di “Km 261”, uno dei concept store di Specialized.
Un salto di qualità costante che ha fatto entrare Viviani in una nuova dimensione: “La forma al Giro era ottima, ma cercavo conferme del mio valore. Ero partito per vincere una tappa, poi obiettivo tira obiettivo. Parte del salto di qualità è merito della squadra. Già i successi ad Amburgo e Plouay del 2017 mi avevano fatto capire di poter inseguire obiettivi alti pure su strada. L’approdo alla Quick-Step mi ha dato motivazioni nuove”.
Prossimo obiettivo quello del Campionato Italiano, forse però troppo duro per le caratteristiche di un velocista puro: “Spero di mantenere la condizione fino a sabato. Il Tricolore è forse troppo duro per me, ma non si sa mai. Nella testa c’è l’idea di provarci. Già domani andrò a visionare il percorso. L’hanno disegnato come una classica: sullo strappo ai meno 4 km dal traguardo bisognerà stringere i denti”.
La corsa dei sogni? “La Sanremo. Mi ci vedo più adatto, come anche al Fiandre, rispetto alla Roubaix. Questo però è un team da pavé e da classiche, in futuro vedrò se ritestarmi all’Inferno. Finora l’ho corso due volte e sempre per aiutare”.
Capitolo pista non abbandonato, anzi: “Tornerò a novembre-dicembre, con i primi punti-qualifica per Tokyo 2020”.
gianluca.bruno@oasport.it
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Foto: Valerio Origo