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Tennis: obiettivo Coppa Davis per l’Italia?

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Era il 1976 quando Adriano Panatta, Corrado Barazzutti, Paolo Bertolucci e Tonino Zugarelli trionfarono in Cile e conquistarono la prima ed unica Coppa Davis della storia per il tennis italiano. Da quell’anno la squadra azzurra non ha mia piu vinto il torneo, sfiorando in alcune circostanze l’Insalatiera.
In queste ultime tre settimane Fabio Fognini ci ha entusiasmato, raggiungendo addirittura a suon di vittorie la sedicesima posizione della classifica mondiale e se sommiamo ai risultati del ligure quelli di un sempre solido Andreas Seppi, cominciano ad essere legittimi alcuni pensieri di poter fare molto bene dall’anno prossimo in Davis.

La sconfitta con il Canada nei quarti brucia ancora tantissimo, anche perchè da quel weekend quell’incredibile Milos Raonic è sparito dalla circolazione e quel punto perso in doppio grida ancora vendetta. Comunque va sottolineato che da quel momento la situazione è cambiata notevolmente a favore dell’Italia, che puó davvero puntare su un quartetto solido e con pochi eguali a livello mondiale.

Oltre a Fognini e Seppi, possiamo contare su un giocatore solido come Paolo Lorenzi, sull’eterna promessa di Simone Bolelli, martoriato dagli infortuni in questi anni, e poi su un Daniele Bracciali da sempre buon doppista e giá chiamato piú volte in causa.

Il pensiero, peró, non puó che andare al futuro e alla generazione di ottimid giovani che sta venendo fuori. Di Gianluigi Quinzi si è giá detto tutto e si spera che la scalata del marchigiano possa essere rapida da poterlo giá inseriere in un ipotetico quartetto di Davis futuro. Ma non vanno nemmeno dimenticati Filippo Baldi, vincitore insieme a Quinzi della Coppa Davis Junior; Matteo Donati e Stefano Napolitano, che hanno ottenuto buoni risultati sia in singolo che in doppio a livello juniores.

Le possibilità per tornare sul tetto del mondo ci sono tutte, adesso serve anche un pizzico di fortuna dal sorteggio, ma era ormai troppo tempo che l’italtennis al maschile poteva fare questi pensieri.

di Andrea Ziglio

andrea.ziglio@olimpiazzurra.com

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