Calcio
Pagelle Croazia-Danimarca, Mondiali 2018: entrambi i portieri strepitosi, ma Subasic lo è un po’ di più. Bene anche Modric
Nella notte di Nizhny Novgorod, la Croazia si qualifica per i quarti di finale dei Mondiali 2018, andando avanti come non faceva da vent’anni. Avendo battuto ai rigori la Danimarca, affronterà ora la Russia. Di seguito le pagelle dell’incontro di stasera.
Le pagelle di Croazia-Danimarca
CROAZIA
Subasic, 7,5: Si ritrova sorpreso, per colpe non del tutto sue, sul gol. Si riscatta più avanti, e non corre più pericoli giganteschi. Para benissimo il primo, il quarto e il quinto rigore.
Vrsaljko, 6,5: Suo il tocco che genera l’azione-gol di Mandzukic. Lui e Modric s’aiutano moltissimo sulla fascia destra.
Strinic, 6: Non serve particolarmente nel primo tempo, ma è pronto all’occorrenza. Ha l’occasione di sfondare come un ariete la difesa danese, ma perde il tempo del tiro e si ritrova Schmeichel davanti. Non incide granché nella ripresa. (Dall’80 Pivaric, 6: ha il merito di servire palloni, e Perisic ne ha una dimostrazione quando se ne trova sulla testa uno suo. Sbaglia però il quarto rigore.)
Lovren, 6: Fa più che altro girare palla. Ha la sua occasione a fine primo tempo, poi gioca più di solidità.
Vida 5,5: Disturba Subasic nell’azione del gol, poi fa buona guardia pur rimanendo poco in vista.
Rakitic, 7: Si presenta con più tiri dalla lunga distanza. Nel secondo tempo si fa notare poco. Oltre il novantesimo, spara fuori di poco la conclusione che può valere il 2-1. Con tutta la pressione del mondo addosso, è però l’ultimo a ridere: segna il rigore che porta la Croazia ai quarti di finale.
Modric, 7: Comincia lanciando l’azione del gol di Mandzukic. Rimane molto attivo nel primo tempo, mentre nel secondo s’adegua per un po’ all’andazzo inattivo della Croazia. Riemerge a un quarto d’ora dalla fine e di tanto in tanto imposta, lancia, crea. Geniale il suo lancio che provoca l’azione del rigore di Rebic, ma Schmeichel gli nega la gioia del gol nei supplementari. Si fa perdonare segnando il terzo rigore.
Brozovic 5,5: Poco in vista finora, se si eccettua l’apertura per Strinic. Complessivamente non incide molto. (Dal 70′ Kovacic, 5,5: Evanescente anche lui. Si rivede per le ragioni sbagliate, per una brutta caduta sulla spalla destra.)
Perisic, 6: Si guadagna subito una punizione e un angolo. Si divora una enorme occasione dopo 28 minuti, poi scende pian piano di livello. (Dal 96′ Kramaric, 6,5: la sua freschezza si rivela utile nel giocare diversi palloni utili. Segna il secondo rigore.)
Mandzukic, 6,5: Si ritrova un rimpallo fortunato tra i piedi e segna con un’autentica pedata nel vero senso della parola. Si rivela spina nel fianco della difesa danese per metà primo tempo, mentre nell’altra metà sono altri a mettersi in evidenza. Non riesce più a farsi vedere con continuità nel seguito dell’incontro (rischiando anche di farsi parecchio male in un contatto con Schone). (Dal 108′ Badelj, 5: Poche occasioni per lui, sbaglia il primo rigore)
Rebic, 6,5: Si comincia a far vedere al quarto d’ora. Per larghi tratti evanescente, torna in vista nella seconda metà del secondo tempo. All’86° minuto firma uno spettacolare dribbling multiplo su Knudsen. Vola via nell’azione del rigore, nella quale è atterrato a pochi metri dalla porta.
CT Dalic, 6,5: oltre il risultato, manda in campo una Croazia volitiva, carica, indovinando bene i giusti collegamenti tra i reparti. Nel secondo tempo i suoi entrano un po’ meno convinti, ma riemergono più tardi.
DANIMARCA
Schmeichel, 7: Non può niente sul gol di Mandzukic. Per il resto è attento, anche se non deve provvedere a interventi di particolare difficoltà. Si erge a eroe dopo 116 minuti: Rebic riesce a saltarlo nell’azione del rigore nei supplementari, ma è quello stesso rigore che para andando dalla parte del calcio di Modric. Para anche il primo e il quarto rigore.
Kjaer, 6: Molto sfortunato quando perde il rimpallo dal quale nasce la rete avversa dell’1-1. Non lo si segnala in modo particolare nella partita, ma torna utile quando segna il secondo rigore.
Knudsen, 6: Impreciso nelle prime fasi. Va vicino a commettere fallo da rigore su Manduzkic. Resta comunque l’uomo delle rimesse. Nella situazione bloccata dell’inizio di secondo tempo, è il primo a creare con un interessante cross al centro. Nel finale soffre Rebic, ma in attacco si rivela davvero importante.
Christensen, 5,5: Si trova nel bel mezzo della situazione che porta la Croazia sull’1-1, senza avere una gran fortuna. Non incide nel primo tempo. (Dal 46′ Schone, 5,5: si comporta leggermente meglio del sostituito. Nel primo supplementare fa fischiare le orecchie di Subasic, ma sbaglia il quarto rigore.)
M. Jorgensen, 5,5: Pronti, via, e segna su un’azione molto caotica. Dieci minuti dopo, però, rischia di regalare un rigore a Perisic. Commette l’errore di perdersi Rebic sul lancio di Modric: lo atterra in area di rigore, ma non è espulso perché ha cercato, e per poco non ha trovato, il pallone.
Dalsgaard, 5,5: Evanescente.
Delaney, 5,5: Non trova molte occasioni per impostare il gioco all’inizio, ma quando lo fa, lo fa bene. Si rivede nella ripresa con una lunga cavalcata. ma fa poco altro. (Dal 98′ Krohn-Dehli, 6: non fa grandi cose, ma nemmeno danni. Segna il terzo rigore.)
Eriksen, 6: Presente assente nella prima metà del primo tempo, poi imbecca molto bene Braithwaite e inizia a sbloccarsi. Sale ancora nel secondo tempo, e nel primo supplementare crea pericoli. Sebbene continui a essere poco appariscente, le statistiche gli accordano 11 passaggi chiave: non pochi. Sbaglia il primo rigore.
Braithwaite, 6: Pescato da Eriksen, mette seriamente i brividi a Subasic. Poi è poco in vista, ma nel finale un suo piattone alto sfila di poco a lato. (Dal 106′ Sisto, 7: Appena entra ha subito un’energia che gli permette di giocare due palloni di un certo rilievo.)
Poulsen, 6,5: Attento su una possibile pericolosa azione di Perisic. Cerca poi di farsi vedere in avanti, ravvivando un secondo tempo noioso per 15 minuti. Figura tra i protagonisti della nazionale danese.
Cornelius, 5: Si nota un paio di volte nel primo tempo, ma scompare col passare dei minuti. (Dal 66′ N. Jorgensen, 6,5: Si dimostra subito vivo in un paio di occasioni, impegnando Subasic. Sbaglia il quinto rigore, quello decisivo)
CT Hareide, 6: al netto dell’1-1, nel primo tempo la sua squadra passa la maggior parte del tempo a doversi difendere dagli assalti della Croazia, molto più incisiva. Ha il merito di far ritornare in campo i suoi con più attenzione, che genera più convinzione.
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