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Ciclismo
Tour de France 2018: il piano tattico di Vincenzo Nibali. Difendersi nelle prime tappe per arrivare in forma a Roubaix
Passano i giorni e si avvicina la partenza: -6 allo start dell’attesissima edizione numero 105 del Tour de France. Startlist davvero di livello mostruoso, mai vista negli ultimi anni una presenza così corposa di campioni alla Grande Boucle. L’Italia si giocherà tutte le sue carte in chiave classifica generale con Vincenzo Nibali. Lo Squalo, già trionfatore nel 2014, proverà di tutto per arrivare trionfante a Parigi.
Servirà, oltre ovviamente ad una grande condizione e costanza, anche un piano tattico perfetto, che il siciliano e il suo preparatore Paolo Slongo stanno preparando da mesi. La forma, infatti, nelle ultime uscite, è apparsa tutt’altro che eccellente: al Giro del Delfinato Nibali si è regolarmente staccato da tutti i rivali su ognuna delle salite affrontate. Nessuno però, nel team dello Squalo, si preoccupa, a partire da Slongo: “Nibali è Nibali. Ha vinto tutto, tante corse anche due volte, l’obiettivo è la vittoria, non un piazzamento. Detto questo, manteniamo i piedi per terra, consapevoli che stiamo lavorando bene e arriveremo alla Grande Boucle con una delle squadre migliori che potevamo avere. Il lavoro svolto ci rende sereni. Abbiamo rispetto di tutti gli avversari, ma paura di nessuno. Ci presenteremo al via consapevoli di avere fatto tutto quello che dovevamo per puntare al massimo risultato” le parole a Tuttobiciweb.
Particolare sarà il modo di affrontare la prima parte del Tour, con un percorso che potrebbe essere sfavorevole allo Squalo. Visto che la preparazione dovrebbe essere incentrata verso Alpi e Pirenei (seconda e terza settimana), bisognerà perdere il meno possibile nelle prime frazioni, piuttosto scomode. A partire dalla cronometro a squadre, dove rispetto ai migliori team si dovrà mettere in preventivo almeno un minuto di ritardo. Tanta sofferenza, molto probabilmente, anche su strappi come il Mur de Bretagne, che Nibali ha sofferto spesso e volentieri in carriera. Se dovesse rimanere attaccato in classifica, dalla decima tappa in poi ci si potrebbe scatenare: l’arrivo a Roubaix porta alla mente dolci ricordi, con il pavé che potrebbe essere particolarmente adatto.
gianluca.bruno@oasport.it
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Foto: Pier Colombo