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Formula 1
F1, GP Gran Bretagna 2018: Ferrari, è l’esame decisivo. Pista Mercedes e gomme Pirelli modificate. I tre giorni della verità
La Ferrari si prepara alla trasferta di Silverstone per il Gran Premio di Gran Bretagna 2018 di Formula Uno con le seguenti annotazioni scritte sul proprio taccuino: pista favorevole alla Mercedes, si corre in casa di Lewis Hamilton, dove vince da quattro anni consecutivi, e saranno di scena le famigerate gomme Pirelli ridotte di 0.4 millimetri. In poche parole la scuderia di Maranello sarà in completa trasferta sul circuito del Northamptonshire, con la consapevolezza di trovarsi di fronte ad uno degli scogli più complicati di tutto il calendario.
Il trittico di inizio estate, dunque, si va a chiudere in salita per la Ferrari. Dopo il mezzo passo falso di Le Castellet, e la riscossa austriaca, questo tour de force propone lo scenario più difficile per Sebastian Vettel e Kimi Raikkonen. Come abbiamo già detto gli spunti sfavorevoli sono numerosi e non saranno semplici da ribaltare. La sfida è notevole, ma in caso di successo, potrebbe far svoltare completamente la stagione della scuderia di Maranello. Vincere in casa del “nemico” avrebbe una doppia rilevanza e rappresenterebbe un forte pugno somministrato al morale della Mercedes.
Gli aspetti da superare saranno vari. Su tutti: la conformazione della pista di Silverstone. I 5891 metri ricavati fondendo diverse piste di atterraggio degli aerei della RAF della seconda guerra mondiale, sembrano disegnati espressamente per le caratteristiche delle Frecce d’argento. I curvoni veloci, infatti, esaltano le monoposto anglo-tedesche e, come visto un anno fa, le rendono pressochè inavvicinabili. Nell’edizione 2017, per esempio, il dominio di Lewis Hamilton e Valtteri Bottas fu netto, sia in qualifica che in gara in un monologo argenteo senza pari nel corso del campionato.
Ulteriore criticità sarà lo scenario nel vero senso della parola. Tutto il tifo sarà per il padrone di casa, Lewis Hamilton, che a Silverstone risponde sempre a suon di grandi prestazioni e successi. Cinque in totale, quattro nelle ultime edizioni. Una striscia aperta eloquente, che lo sta avvicinando ad un record di Ayrton Senna che sembrava inarrivabile: centrare cinque successi di fila sulla stessa pista. Nel caso della leggenda brasiliana si trattava di Montecarlo, per l’inglese, invece, proprio Silverstone. In uno dei templi della Formula Uno, dove la passione si sente in maniera vibrante, le presenze del pubblico passano sempre le centomila nel corso del fine settimana e, come detto, quasi tutti proveranno a sospingere il proprio beniamino verso il trionfo.
Terzo aspetto, ma non per ordine di importanza, le gomme. Come si è già visto a Barcellona ed in Francia, con le gomme ridotte di 0.4 millimetri per evitare i problemi di blistering (come domenica scorsa a Zeltweg) le Mercedes sono tornate imbattili, contro una Ferrari che, invece, annaspa. Questa riduzione, voluta dalla Pirelli, è stata decisa dopo i test invernali proprio a Barcellona. Diverse vetture, compresa la Mercedes, soffrivano tremendamente questo surriscaldamento che parte dall’interno della gomma e la va a lesionare drammaticamente nella carcassa (al Red Bull Ring Lewis Hamilton si è dovuto fermare ai box per non vedere la propria copertura sfaldarsi completamente). Con questo ribassamento della parte esterna questi problemi sono stati annullati ma, in qualche modo, hanno cambiato le carte in tavola.
La Ferrari, da un lato, che è gentile con le proprie gomme e le sa gestire nel migliore dei modi grazie al proprio set-up, è andata a perdere tutto il suo vantaggio, ricevendo due “scoppole” tra Montmelò e Le Castellet, ricorrendo ad una sosta ai box in più rispetto ai rivali. Dall’altra parte, invece, la Mercedes si è giovata di questa modifica, risolvendo in quelle occasioni i suoi problemi a livello di pneumatici, andando a centrare 50 pesantissimi punti con Lewis Hamilton. Il rischio che questa eventualità si riproponga anche a Silverstone è elevata (aggiungendo tutti gli aspetti già citati) ma, ed è un grosso “ma”, c’è dell’altro.
Un fattore che fa ben sperare in casa Ferrari è, invece, rappresentato dal meteo. Il fine settimana inglese, infatti, dovrebbe essere (stranamente) all’insegna di sole pieno e temperature tra i 28° e 30°. L’asfalto, di conseguenza, potrebbe varcare la soglia dei 40° e mettere in crisi le gomme (anche se ribassate). Gomme, ma non solo. In Austria, per esempio, con temperature leggermente meno torride, le due W09 sono finite in ginocchio per colpa dei rispettivi motori. Entrambe le Power Unit hanno lasciato a piedi i due piloti per colpa, anche, di un deciso surriscaldamento. Questo aspetto rischia di divenire il verso asso nella manica per Sebastian Vettel e Kimi Raikkonen che, invece, sono perfette quando la colonnina di Mercurio va ad alzarsi.
Sul taccuino della Ferrari, dunque, non sono molti gli spunti che lasciano ben sperare e, sulla carta, non ci dovrebbe essere partita sui 5891 metri di Silverstone. Niente, però, in questo Mondiale 2018 è scritto prima della partenza, ed ogni weekend ha storia a sè. La scuderia di Maranello vuole invertire la tendenza e tornare alla vittoria nel GP di Gran Bretagna, che manca dal 2011. Vincere in casa di Lewis Hamilton varrebbe doppio, e siamo certi che su quel taccuino marchiato con il Cavallino Rampante questa frase è stata sottolineata diverse volte, ovviamente con una penna di colore rosso..
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alessandro.passanti@oasport.it
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