Ciclismo
Tour de France 2018: quante cadute! Le squadre ridotte non bastano e anche i big ne fanno le spese
Il Tour de France 2018 fino ad ora è stato pesantemente condizionato dalle cadute. Nelle tre tappe in linea disputate il gruppo si è sempre spezzato nel finale per delle cadute e questo ha causato diversi danni anche ai big, che hanno perso terreno in classifica.
Bisogna ricordare e sottolineare come l’UCI in questa stagione abbia modificato il regolamento, portando da nove a otto il numero di corridori per squadra nei Grandi Giri. Questa scelta era stata fatta proprio per cercare di limitare le cadute, basandosi sul principio che meno corridori in gruppo (da 198 a 176) avrebbero ridotto la probabilità di incidenti nelle fasi concitate della corsa.
Questo avvio di Tour sembra però indicare come tale decisione non sia sufficiente. Infatti nelle prime tappe abbiamo visto corridori finire a terra a ripetizione e causare cadute anche molto pericolose in gruppo. Le possibili motivazioni di questi episodi sono molteplici come la tortuosità di alcune strade, il nervosismo nella preparazione delle volate e anche qualche momento di disattenzione.
A farne le spese sono stati anche i favoriti. Nella prima tappa Chris Froome, andato fuori strada, ha perso 51” dai primi e con lo stesso tempo sono arrivati anche Richie Porte e Adam Yates. È andata peggio a Nairo Quintana, che ha rotto entrambe le ruote andando a sbattere contro un marciapiede e ha accusato un ritardo di 1’15”. Nella seconda frazione le cadute hanno ribaltato gli equilibri della volata, mentre in quella odierna Ilnur Zakarin ha perso 59”, con Rigoberto Uran e Mikel Landa che sono riusciti a rientrare in gruppo solo nell’ultimo chilometro. La speranza è che da qui in avanti non dovremo più parlare di cadute, ma il rischio è che possano diventare un fattore determinante nella classifica generale.
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alessandro.farina@oasport.it
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Foto: Valerio Origo