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Golf, prestigio e tradizione al WGC – Bridgestone Invitational

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I grandi protagonisti del golf mondiale si apprestano a vivere due settimane di fuoco, che culmineranno con l’ultimo Major stagionale, il PGA Championship, anticipato da un ricco e gusto antipasto: la terza tappa dei World Golf Championships, il Bridgestone Invitational (montepremi $ 8.750.000), come gli altri tornei del WGC con criteri di selezione molto rigidi, tant’è che sono ammessi a partecipare 73 giocatori. Come da tradizione, ad ospitare l’evento è il Firestone CC di Akron (Ohio), un Par 70 di 7400 yarde che offre punteggi mediamente bassi, salvo qualche eccezione.

Sarà anche afflitto da una ‘sindrome da Major’ inspiegabile, ma, esclusi questi ultimi, Tiger Woods sta comunque disputando una stagione fenomenale, da alieno: quattro tornei vinti, compresa la seconda manifestazione dei WGC, il Cadillac Championship. Il grande favorito, insomma, non può che essere lui e chiunque abbia ambizioni di vittoria dovrà inevitabilmente sopraffare il fuoriclasse di Cypress, per 17 volte vincitore nel circuito. Se la Tigre non dovesse fare gara a sé, è prevedibile un’avvincente battaglia con un Phil Mickelson in splendida forma dopo il successo all’Open Championship e Adam Scott, a caccia di rivincite (l’ennesima) dopo un British Open buttato alle ortiche (un altro). Arriva con il vento in poppa anche Brandt Snedeker, vincitore nell’ultimo weekend sul PGA Tour (Canadian Open) davanti a Matt Kuchar, un altro che potrebbe fare la differenza. Galvanizzato dal 2° posto all’Open, Henrik Stenson può regalare spettacolo ad Akron; insieme al talento svedese, hanno concrete chance di vittoria Graeme McDowell, Ian Poulter, Lee Westwood e Hunter Mahan, mentre appaiono poco più defilati Justin Rose, Sergio Garcia e Steve Stricker; per il detentore del titolo, Keegan Bradley, le speranze di riconferma sono invece ridotte al lumicino. Deludenti e mai davvero in forma quest’anno, Rory McIlroy e Luke Donald sembrano avviati ad un altro torneo anonimo, salvo redenzioni (improbabili) degli ultimi giorni.

Francesco Molinari e Matteo Manassero arrivano, inevitabilmente, con sensazioni ed obiettivi diversi in Ohio. Il 9° posto all’Open Championship non mente sulle condizioni di Chicco, in forma e pronto ad un torneo di alto livello, sebbene siano molteplici le differenze tra Muirfield e Firestone. Lui un titolo sul WGC lo ha già vinto (HSBC Champions nel 2009), un bis appare un’impresa fin troppo ardua ma tutto è aperto se il torinese dovesse ripetere i numeri di due settimane fa. Tutt’altro umore per Manny, reduce da un disastroso Major e desideroso di riscatto. Il veronese dovrà ritrovare il giusto equilibrio per poter disputare un torneo solido e quantomeno da Top 20, pienamente nelle corde del ragazzino di Negrar, alla seconda esperienza nel Bridgestone dopo il 37° posto del 2011.

 

daniele.pansardi@olimpiazzurra.com

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