Ciclismo
Giro Rosa 2018: edizione dominata da Annemiek van Vleuten. Le italiane non riescono a trovare il grande acuto
Il Giro Rosa 2018 verrà ricordato per il dominio di Annemiek van Vleuten, ma anche per le zero vittorie delle italiane. La corsa a tappe più importante del mondo per il ciclismo femminile ha regalato anche quest’anno grandi emozioni. Le dieci tappe previste hanno offerto tanti arrivi diversi, dalle volate alle fughe, oltre alla scalata del mitico Zoncolan. Andiamo quindi ad analizzare i due tempi principali della corsa.
Il trionfo di van Vleuten dimostra la crescita esponenziale di questa atleta e la consacrazione delle sue grandissime qualità anche in salita. La 35enne olandese all’inizio della carriera era infatti una specialista delle corse di un giorno e aveva vinto nel 2011 il Giro delle Fiandre. La svolta è arrivata poi alle Olimpiadi di Rio 2016, quando cadde in discesa mentre si trovata in testa e dovette dire addio alle medaglie, ma si rese conto di poter lottare con le migliori scalatrici del mondo. Da quel momento, insieme alla sua squadra, l’attuale Mitchelton-Scott, ha iniziato un percorso di allenamento specifico per le corse a tappe con l’obiettivo di vincere il Giro Rosa. Ora ha raggiunto questo traguardo in modo grandioso, con tre vittorie di tappa: la cronoscalata di Lanzada, la storica impresa sullo Zoncolan e quella finale di Cividale del Friuli e oltre 4’ di vantaggio in classifica generale.
Un’edizione in cui invece le azzurre non sono riuscite a trovare il grande acuto. Infatti le nostre portacolori non hanno ottenuto nemmeno una vittoria, l’ultima volta a quota zero era stata nel 2012. In tante però anno sfiorato il successo a partire da Giorgia Bronzini e Marta Bastianelli, che si sono confermate tra le più forti velociste del circuito. Bene anche Alice Maria Arzuffi, che ha centrato la fuga giusta nella quinta tappa, chiudendo poi al terzo posto. Arriviamo poi ad Elisa Longo Borghini, che è arrivata seconda a Breganze, battuta da Marianne Vos, ma ha fatto una prestazione complessiva sottotono. La 26enne piemontese partiva infatti tra le grandi favorite alla vigilia, ma non è mai riuscita a fare la differenza sui tapponi di montagna, ottenendo così un decimo posto in classifica, con oltre 13’ di ritardo, che non può certo essere soddisfacente.
Hanno brillato invece in salita le giovani Erica Magnaldi e Sofia Bertizzolo. La 25enne della Bepink ha confermato le doti da scalatrice, avendo l’onore di essere la prima italiana sul traguardo dello Zoncolan e chiudendo poi in 13ma posizione la generale. La 20enne Bertizzolo conquista invece una maglia bianca che fa ben sperare per il futuro e conferma l’enorme potenziale di questa ragazza.
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alessandro.farina@oasport.it
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Foto: Valerio Origo