Vela
Vela, Mondiali 2018: le speranze di medaglia dell’Italia. Obiettivo vittoria per Ruggero Tita e Caterina Banti. Flavia Tartaglini da podio
L’Italia della vela si appresta a vivere il grande appuntamento di questa stagione. Ad Aarhus, in Danimarca, vanno in scena i Mondiali delle classi olimpiche. Un totale di oltre 1.100 equipaggi, tutti insieme per un appuntamento che si rinnova ogni quattro anni e che rappresenta il primo passo verso le Olimpiadi (le rassegne iridate delle singole classi sono a cadenza annuale). In Danimarca, infatti, saranno assegnati i primi pass per Tokyo 2020, ben 101 su 331 (il totale è 350 ma degli altri 19, 15 sono riservati al Paese ospitante e 4 saranno distribuiti mediante wild card). Non meno importanti, ovviamente, sono i titoli iridati.
Le ambizioni sono alte in casa Italia, perché il quadriennio olimpico è stato rilanciato alla grande dopo che a Rio la spedizione azzurra raccolse meno di quanto ci si aspettava (nessuna medaglia). Il volto della vela italiana è ora quello di Ruggero Tita e Caterina Banti, assi del Nacra 17. Nata tra mille polemiche a inizio 2017 (lei aveva cominciato la stagione con Lorenzo Bressani), questa coppia ha saputo imporsi in poco tempo a livello nazionale ma soprattutto internazionale. I due sono infatti quelli che meglio hanno accolto l’introduzione dei foil per la classe mista, facendo incetta di risultati, tra cui due titoli europei, il prestigioso Princesa Sofia e le finali di Coppa del Mondo. Manca proprio il titolo iridato, sfumato lo scorso anno (fu bronzo) per via di un incidente in Medal Race. Un’amarezza che Tita e Banti vogliono cancellare ad Aarhus.
Il duo del Nacra 17 sarà la carta più importante dell’Italia ma ovviamente non sarà l’unica. Come loro anche Flavia Tartaglini, che nell’RS:X ha qualche brutto ricordo da cancellare. A Rio l’oro le è sfuggito anche in quel caso nella gara finale e dunque ad Aarhus l’obiettivo sarà quello di assicurarsi quanto meno la presenza a Tokyo, oltre ovviamente a quella di lottare per una medaglia, compito ampiamente nelle corde della velista romana (lo scorso anno fu terza nel test event di Aarhus, dietro a Marta Maggetti, che con Veronica Fanciulli può far bene). Ambizioni anche al maschile: sarà difficile salire sul podio, ma Mattia Camboni ha il talento per riuscirci e spiccare definitivamente il volo. È uno dei giovani rampanti della vela italiana ed è reduce dall’oro ai Giochi del Mediterraneo, ottenuto battendo il francese Louis Giard, campione europeo e favorito ad Aarhus.
Rimanendo nell’ambito delle gare individuali, sarà difficile anche il compito di Alessio Spadoni nella classe Finn, ma dopo un primo anno di adattamento (2017), l’azzurro ha compiuto notevoli progressi e il Mondiale sarà l’occasione giusta per proseguire su questa strada. Diverse, invece, le chance della classe Laser. Nello Standard maschile mancherà Francesco Marrai, sfortunatissimo perché proprio quest’anno è incappato in una serie di problemi fisici che lo stanno tenendo fuori dalle regate da febbraio. Gli azzurri di punta saranno quindi Giovanni Coccoluto e Marco Gallo, reduci da una settimana buona ai Giochi del Mediterraneo. Medaglia difficile anche nel Radial, ma c’è fermento tra le ragazze italiane. Silvia Zennaro e Joyce Floridia hanno ben figurato a Tarragona (argento per la prima), mentre la giovane Carolina Albano viene dal freschissimo argento ai Mondiali Under 21.
Passando agli equipaggi di coppia, sarebbe una sorpresa vedere sul podio l’Italia del 49er. I ragazzi stanno confermando solo a tratti le impressioni dello scorso anno, mentre le ragazze del 49erFX sono ben lontane dal gruppo delle migliori. Altro discorso per il 470. Giacomo Ferrari e Giulio Calabrò, così come Matteo Capurro e Matteo Puppo, flirtano da tempo col grande risultato e chissà che Aarhus non possa essere il posto giusto. Aspettative alte ma anche incertezza al femminile. Le tre coppie azzurre sono di alto livello, ma da poche settimane abbiamo assistito a un cambio: Bianca Caruso gareggia ora con Elena Berta, mentre Sveva Carraro ha fatto il percorso inverso ed ora è con Ilaria Paternoster (bronzo ai Mondiali juniores con Caruso nel 2017). L’incognita è quella del poco tempo che hanno avuto per adattarsi, perché per il resto le atlete azzurre, al pari della coppia Benedetta Di Salle-Alessandra Dubbini, sono talentuose e di livello elevato.
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alessandro.tarallo@oasport.it
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Foto: pagina Facebook Ruggero Tita – Trentino Sailing