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Tennis, Gian Marco Moroni sulla scia di Matteo Berrettini. Un nuovo giovane in rampa di lancio per l’Italia.
A soli 14 anni, la scuola di Riccardo Piatti ed un contratto addirittura con la Nike. Gian Marco Moroni ha avuto un’infanzia tennistica davvero intensa e probabilmente tutta questa “attenzione” lo ha portato a cresce anche troppo in fretta. Romano, cresciuto al Parioli sotto l’occhio vigile di Roberto Meneschincheri e Vittorio Magnelli, Gian Marco ha deciso di lasciare la Capitale per andare in Liguria, ma anche a causa di tanti infortuni la sua esplosione non è mai arrivata.
Un grave infortunio alla caviglia, poi tanti stop fisici e tutto sembra far pensare all’ennesimo talento italiano che non riesce a sbocciare. Poi la decisione di cambiare vita tennista, di andare in Spagna da coach Oscar Burrieza ed ecco che arriva la svolta. I primi risultati importanti nel circuito Challenger, come i quarti di finale a Santiago del Cile, dove cede in tre set al veterano spagnolo Tommy Robredo.
Due settimane dopo arriva anche il primo titolo nel Challenger spagnolo a Reus e poi una serie di ottimi risultati come le semifinali a Barletta (ko con Simone Bolelli) o la finale a Mestre (sconfitto da Gianluigi Quinzi). Una crescita continua ed una scalata vertiginosa nel ranking ATP. Il tennista romano era partito dalla posizione numero 708 all’inizio dell’anno ed ora è il numero 215 della classifica mondiale.
Quasi 500 posizioni recuperate in meno di un anno. Sulla terra rossa ha ottenuto sicuramente i migliori risultati, ma anche sul cemento ha ben figurato, come l’ultima settimana in Slovenia sul cemento a Portoroz, dove si è spinto fino ai quarti di finale. Dotato di un ottimo rovescio a mano, Moroni deve migliorare il gioco offensivo, spingendosi più vicino alla linea di fondo e magari spostandosi di più verso la rete. Un grande combattente, un giocatore che lotta su ogni punto, tipico dei prodotti usciti dalle accademie spagnole.
Sicuramente un altro giovane sul quale il tennis italiano deve puntare. Un altro romano proprio come quel Matteo Berrettini che nelle ultime settimane si è avvicinato alla Top 50, vincendo anche il suo primo titolo. Berrettini è proprio l’esempio che Moroni deve assolutamente seguire, continuando nella sua scalata senza troppe esaltazioni come invece era successo in passato. Testa e voglia di sacrificio, Gian Marco Moroni può davvero andare molto lontano.
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foto: Twitter Federtennis