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Tuffi: dagli Europei esce un’Italia giovane e con tante ambizioni

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Gli Europei di tuffi si sono chiusi in maniera incredibile per l’Italia con quell’oro nel sincro femminile dal trampolino che luccica ancora. La rassegna continentale, però, è stato un banco di prova molto importante per la squadra azzurra, che si presentava in terra scozzese con tante ambizioni, ma anche con tanti giovani. La risposta è stata più che positiva e il futuro dell’Italia dei tuffi non è assolutamente in pericolo.

Ovviamente da questi Europei esce la figura di Chiara Pellacani. La carta d’identità della romana recita ancora 15 anni e nessuno nella storia dei tuffi italiani è riuscito ad arrivare così in alto alla sua età. Neanche Tania Cagnotto ha vinto così giovane. Il futuro è tutto per una ragazza che probabilmente dovrà scegliere se essere competitiva dal trampolino o dalla piattaforma. La sensazione è quella che Pellacani si dedicherà ai 3 metri, lasciando sempre una porta aperta ai 10 metri magari per le gare di sincro.

Davanti a Pellacani tutti sembrano vecchi, ma va ricordato che Elena Bertocchi ha solo 23 anni (24 a settembre) ed ha già collezionato medaglie importanti sia agli Europei che ai Mondiali. Il metro è la sua specialità e solo un problema muscolare non l’ha fatta andare oltre la medaglia di bronzo. Un inconveniente che ha sicuramente condizionato anche la prova da tre metri individuale, mentre nel sincro la lombarda è stata sublime come la compagna sopra citata. I Mondiali del prossimo anno e Tokyo 2020 potrebbe davvero sancire la definitiva consacrazione.

Stessa età di Elena Bertocchi per Giovanni Tocci e praticamente un cammino parallelo sul trampolino. Splendido protagonista dal metro (argento europeo e bronzo mondiale), dai tre metri continua invece l’incubo di quel ritornato rovesciato. Il talento però è cristallino e c’è davvero il tempo per costruire un tuffatore ancora più forte e competitivo e che può ambire al podio anche due metri più in su.

Classe 1996 il primo e 1998 addirittura il secondo, Lorenzo Marsaglia e Vladimir Barbu sono altri due azzurri dal futuro molto interessante. Il romano ha centrato due finali da metro e tre, comportandosi in entrambe molto bene e senza pagare l’emozione della prima volta. Adesso c’è da aumentare il coefficiente per provare a raggiungere posizioni ancora più alte. Al trentino, invece, è mancata continuità tra un tuffo e l’altro, ma è ancora giovane e dalla piattaforma può davvero dire la sua in ambito europeo. L’Italia tuffi c’è ed è pronta a raggiungere nuovi traguardi con i suoi giovani.

 





 

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Foto: Renzo Brico

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