Seguici su

Atletica

Mosca 2013: eterno Vizzoni, Fraser Regina, delusione Montsho, 4 Adams

Pubblicato

il

Un pomeriggio/serata davvero memorabile a Mosca dove i Mondiali di atletica leggera hanno regalato una giornata fantastica e altamente spettacolare.

 

Shelly-Ann Fraser-Pryce è la Regina, riscatta Daegu 2011 (fu quarta) e impreziosisce i due ori olimpici. I 100m sono il terreno ideale per la giamaicana che schizza via in un superlativo 10.71 (a solo un centesimo dal personale) e porta la doppietta della velocità nella sua isola. La sua chioma rosa segue il vento contrario grazie a un ottimo lanciato che crea un solco incredibile già a metà gara.

Dietro c’è solo spazio per il spalla a spalla tra l’ivoriana Murielle Ahoure (10.93) e la statunitense Carmelita Jeter (10.94 da infortunata e da campionessa uscente). Arriva indietro la nigeriana Blessing Okagbare: dopo l’argento nel lungo e i due record africani di settimana scorsa, evidentemente non ne aveva più e ha voluto strafare.

 

Nicola Vizzoni è letteralmente eterno. Ibernatecelo per favore! A quasi quaranta anni, il toscano si inventa l’ennesima finale monstre e si classifica addirittura al settimo posto con una bella bomba a 77.61 al secondo tentativo. Dal 36esimo posto nelle liste mondiali stagionali…

Alla nona partecipazione a un Mondiale, all’undicesima finale internazionale (la quarta iridata) trova ancora la voglia di mettersi in grande luce. Un esempio per tutti. Vince un bravissimo Pawel Fajdek con una bella bordata a 81.97, riuscendo a procedere il superfavorito Krisztian Pars (80.30) e al ceco Lukas Melich (79.36).

 

Renaud Lavillenie non riesce a sfatare il taboo iridato. Il transalpino, uno dei grandi big dell’atletica leggera e icona del salto con l’asta, commette un grave errore a 5.65 e a quel punto è costretto a inseguire il tedesco Raphael Holzdeppe per oltre due ore. La grande sfida della stagione si replica nell’occasione più importante, arrivando fino al testa a testa finale a quota 5.96. A quella misura Raphael commette tre errori e il francese ha l’ultima prova per superarlo e chiudere i conti. Ma Renaud non è proprio in serata (errori anche a 5.82 e 5.89 solo al terzo tentativo).

Il campionissimo va a casa senza l’oro che tanto voleva e cercava, l’unico alloro che gli manca in una grandissima bacheca. Il giovane tedeschino di colore fa festa, invece, per la prima volta in carriera. E fa doppietta sul podio insieme al connazionale Bjorn Otto (5.82).

 

Il sorpresone è servito. E proprio nella gara che non ti aspetti. Amantle Montsho viene battuta! La campionessa in carica, strafavorita della gara data assolutamente a pronostico chiuso, comanda il giro della morte per 399,80 metri. Sul rettilineo finale, però, la ragazza del Botswana va via agile e in totale tranquillità ma non si accorge che da dietro, centimetro su centimetro, sta rimontando una grandissima Christine Ohurougu. Amantle non è abbastanza furba e non guarda nei teleschermi quello che le sta accadendo alle spalle. La britannica le arriva a ridosso quando mancano 20cm e si butta sul traguardo con la spalla destra.

Quanto basta per avere la meglio al photofinish: 49.41 per entrambe e record nazionale per Christine. La Montsho non capisce fino a quanto non esce il risultato e alla vista del teleschermo rimane letteralmente di sasso… Terzo posto per la russa Antonina Krivoshapka (49.78), Ultima la giamaicana Novlene Williams-Mills (51.49) a un anno esatto da quanto le diagnosticarono una forma tumorale dopo il quinto posto conquistato ai Giochi Olimpici.

 

Valerie Adams all’ennesima potenza. La neozelandese si eleva alla quarta e infila il poker. Osaka 2007, Berlino 2009, Daegu 2011, Mosca 2013. Quattro titoli iridati consecutivi (quinta medaglia considerando anche il bronzo di Helsinki 2005), record al femminile, dietro solo ai sei dell’immenso Sergey Bubka. Tutto condito con i due titoli olimpici di Pechino 2008 e Londra 2013. Una donna meravigliosa, imbattibile, granitica, forte ed esplosiva. Capace di farsi personaggio solo grazie alle sue bordate.

Un bellissimo 20.88, a soli due centimetri dalla sua miglior prestazione mondiale stagionale e i giochi sono subito chiusi al secondo tentativo. Medaglia d’argento per una strepitosa Christina Schwanitz che tira fuori la misura vincente all’ultimo tentativo (20.41) rimontando dal quinto posto; bronzo alla cinese Lijiao Gong (19.77).

 

David Oliver conquista il successo più importante della sua carriera a 31 anni. Lo statunitense torna grande con un eccellente 13.00 sui 100m ostacoli. Ma la stagione si rivela stregata per gli ostacolisti: a metà agosto non si è ancora scesi sotto la fatidica barriera.

Uscito benissimo dai blocchi di partenza, è tecnicamente perfetto, scavalca ottimamente gli ostacoli e crea il buco intorno ai 70 metri. Secondo il connazionale Ryan Wilson (13.13), mentre terzo è il russo Sergey Shubenkov che sfrutta al meglio un errore di Jason Richardson all’ultimo volo. Solo sesto il campione olimpico e detentore del record del Mondo: Aries Merritt non riesce ad andare oltre a un modesto 13.31, cozzando in diversi momenti.

 

Al termine della prima giornata l’ucraina Ganna Melnichenko conduce l’eptathlon (3913) sfruttando al meglio la propria regolarità. Seconda l’olandese Dafne Schippers (3837) grazie a dei 200m da specialista (22.84). Terza la statunitense Sharon Day, distanziata di un solo punto. Domani le ultime tre prove che decideranno il podio.

 

Kirani James e LaShawn Merritt continuano a rispondersi a distanza. Questa volta è lo statunitense il migliore nelle semifinali dei 400m con un buon 44.60. Il grenadino, campione olimpico e mondiale in carica, vince la propria batteria spingendo molto nella prima parte e poi lasciandosi andare nel finale (44.81). Il botto è dell’arabo Yousef Ahmed Masrahi che vince la propria serie con un pazzesco 44.61, nuovo record nazionale. Tonu McQuay conferma di poter fare da arbitro (44.66, stagionale best). Primato della Repubblica Ceca per Pavel Maslak (44.84). Domani la sfida per le medaglie.

Matteo Galvan, entrato in semifinale con il proprio personale e da settimo italiano di sempre, scende un po’ di livello e si ferma al quinto posto nella sua serie con 45.49.

Pubblicità

Dalla Home

Pubblicità

Facebook

Pubblicità