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Ciclismo, Davide Cassani: “Non ho molte certezze per i Mondiali, per ora il capitano resta Nibali”

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Allarme Italia. Se quello del 2018 doveva essere il Mondiale giusto per tentare, a dieci anni di distanza dall’impresa di Alessandro Ballan a Varese, di riconquistare la maglia iridata, ora Davide Cassani si ritrova per Innsbruck una squadra con pochissime certezze e tanti dubbi. Ovviamente tutto sconvolto dalla bruttissima caduta di Vincenzo Nibali al Tour de France: il siciliano sarebbe stato sicuramente il capitano unico, tra i grandissimi favoriti per la vittoria.

“Speravo di arrivare a un mese dal Mondiale con più certezze, ma invece per ora di certezze non ce ne sono, o quasi. Ma ci sono ancora 27 giorni, tante cose possono cambiare” le parole del ct azzurro alla Gazzetta dello Sport.

Ovviamente il discorso è incentrato su Nibali: “Non l’ho visto male, ma il problema è che non era abituato a soffrire così tanto. Per lui la normalità è lottare per vincere. Difficile accettare la fatica che sta facendo qui senza risultati. Però, per me, va come me l’aspettavo. Ora deve soffrire senza avere certezze su come andrà, ma la Vuelta era l’unica strada percorribile per andare al Mondiale”.

Sarà ancora lui però il capitano della selezione azzurra: “Ho ancora due settimane di tempo per valutare bene tutte le possibilità. Però per ora Vincenzo resta il nostro leader: sappiamo chi è, cos’ha fatto e cosa può dare, non si discute”.

Su Aru: “Non gli ho ancora parlato, ma sembra che gli manchi qualcosa. La “sparata”, il fuorigiri, e questi con il passare dei giorni li può trovare. Però mi sembra sulla strada per tornare in cima, anche se forse di testa patisce ancora ciò che gli è successo al Giro d’Italia. Vincere la Vuelta? Difficile, ma nei cinque ci può stare. Ma io penso di più al Mondiale, lui è uno dei migliori che abbiamo in salita”. 

Gli azzurri sotto osservazione alla Vuelta: “Ho visto bene Pellizotti e Puccio. Mi aspetto altre risposte. Formolo alla Liegi ha dimostrato di esserci. E la Liegi è dura. Poi per me è più corridore da classiche che da grandi giri. Sotto osservazione anche Cataldo, Felline, De Marchi, Conti, Villella e Brambilla”.

In terra italiana: “Su Caruso punto molto. Anche Pozzovivo e Visconti so che si stanno preparando. Poi tengo d’occhio Ciccone e Ulissi”. 

Capitolo a parte per Gianni Moscon: “Si sta allenando allo Stelvio. Lo vedo all’Agostoni sabato 15, poi lo valuto. Sono convinto che si prepari bene. La mia idea è di metterlo nella lista dei 10 con cui andare in ritiro a Torbole domenica 23. L’ideale sarebbe non corresse la cronosquadre mondiale, così tra Pantani e Matteotti posso decidere se schierarlo o metterlo riserva”.

gianluca.bruno@oasport.it





 

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