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Ciclismo

Vuelta a España 2018, Fabio Aru si stacca ancora: altri secondi persi, il Cavaliere non trova la forma

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Fabio Aru fatica ancora alla Vuelta di Spagna e anche oggi lascia sul piatto 41” facendosi cogliere impreparato nel finale di una tappa corsa sì a ritmi folli (42 km/h di media nonostante i continui saliscendi) ma che non presentava delle difficoltà altimetriche di un certo rilievo. Il Cavaliere dei Quattro Mori non si attendeva il forcing finale di Movistar ed Education First (che comunque si erano già messe in testa al gruppo per evitare che la fuga della prima ora con la presenza di Thibaut Pinot potesse prendere il largo), ha commesso un’ingenuità e ha lasciato per strada dei secondi importantissimi in ottica classifica generale.

Semplicemente una grave disattenzione tattica oppure una crisi negli ultimi chilometri dovuta a una condizione fisica che non riesce a decollare? Questa può essere la vera domanda al termine dell’undicesima tappa della corsa iberica che sulla carta non doveva riservare parecchie insidie per i big (e infatti è arrivata la fuga con la splendida vittoria di Alessandro De Marchi) e che invece ha presentato il conto al capitano della UAE Emirates, incapace di mantenere le posizioni in testa al gruppo e scivolato all’indietro proprio nel momento più importante.

Il sardo si era già staccato domenica in salita dove non era mai riuscito a rispondere a Nairo Quintana e compagnia, aveva provato a stringere i denti e aveva limitato i danni ma la controprestazione di oggi lancia qualche importante campanello d’allarme quando siamo a metà della Vuelta e quando mancano 25 giorni ai Mondiali di Innsbruck. Il ritardo odierno è arrivato anche sotto gli occhi del CT Davide Cassani che però contestualmente si è potuto consolare con lo show del Rosso di Buja e con gli attacchi di Vincenzo Nibali che ha cercato di entrare nella fuga buona. Fabio Aru stenta purtroppo a tornare quello dei giorni migliori, è ancora lontano dalla forma ideale e per il momento è un lontano parente del ragazzo che indossava la maglia gialla al Tour de France e attaccava col cuore.

Dal 28enne non arrivano segnali confortanti né in ottica classifica (ora è tredicesimo, l’obiettivo più concreto sembra essere quello di un piazzamento in top ten) né in vista della rassegna iridata: il circuito di Innsbruck è adatto agli scalatori ma bisogna essere davvero al top in Austria se si vuole sognare di fare saltare il banco e purtroppo questo Cavaliere non sembra poter ferire con la sua spada. Rimandato al weekend dove dei veri tapponi di montagna ci daranno le risposte definitive.

 





Foto: Valerio Origo

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