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Sport e corpi militari: un modello obsoleto?
In Italia, come è noto, per praticare molti sport è praticamente necessario entrare a far parte dei corpi militari. Se escludiamo gli sport di squadra ed il ciclismo, infatti, gli sportivi delle altre discipline non praticamente altra scelta se vogliono riuscire a praticare il loro sport ai massimi livelli. Questo sistema è stato messo sotto accusa da molti: per i suoi detrattori, infatti, si tratta di un modello anacronistico ed obsoleto, che spiegherebbe in gran parte la recente flessione dello sport italiano in molte discipline.
Guardando ai Paesi che sono invece in ascesa nello sport mondiale, notiamo effettivamente che quello dei corpi militari è un sistema sempre meno utilizzato, e che, anche i Paesi che per decenni ne hanno fatto un fiore all’occhiello del proprio modello sportivo, lo stanno progressivamente abbandonando.
Fino a qualche anno fa, in effetti, un altro importante Paese europeo si basava quasi interamente sull’ingresso nei corpi militari per la pratica dello sport ad alto livello: la Germania. Questo sistema, utilizzato ai tempi della Guerra Fredda nella DDR come nella BRD, era sopravvissuto alla riunificazione tedesca, ma sta segnando il passo negli ultimi anni.
Oramai è sempre più facile trovare atleti tedeschi che non sono arruolati in nessun corpo militare, ma che invece rappresentano una società sportiva. A dimostrarlo è, ad esempio, il recente campione mondiale del salto con l’asta, Raphael Holzdeppe, che fa parte del LAZ Zweibrücken. Stesso discorso per la medaglia di bronzo Björn Otto, membro dell’ASV Köln, una società di Colonia, città nella quale si è laureato lo scorso anno in biologia.
Passando al nuoto, invece, troviamo le due principali stelle del nuoto tedesco, Britta Steffen e Paul Biedermann, iscritti rispettivamente alla società berlinese SG Neukölln Berlin ed alla SV Halle Schwimmen.
L’ultimo baluardo dei corpi militari tedeschi restano gli sport invernali, ma anche qui sono ormai molti gli atleti che non ne fanno parte. Nello sci alpino in molti fanno parte di società sportive ed in contemporanea del corpo dei doganieri, come Maria Höfl-Riesch (Skiklub Partenkirchen) e Viktoria Rebensburg (SC Kreuth), un sistema che è un ibrido tra quello dei corpi militari e quello delle società. L’esercito è invece ancora molto utilizzato per il biathlon, come nel caso di Andreas Birnbacher. Ma, dalla parte opposta, troviamo il vincitore dell’ultima Coppa del Mondo di combinata nordica, Eric Frenzel, che rappresenta unicamente il suo club, il WSC Erzgebirge Oberwiesenthal.
I cambiamenti che stanno avvenendo in Germania e l’ottima salute di cui gode attualmente lo sport teutonico, sembrano quindi dare ragione a coloro che sostengono che l’Italia dovrebbe attuare delle modifiche nel proprio sistema sportivo. Vedremo se l’Italia recepirà questi cambiamenti o se deciderà di andare avanti per la sua strada: con il tempo ne potremo capire di più.
giulio.chinappi@olimpiazzurra.com