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Vuelta a España 2018: Oscar Rodriguez si impone a sorpresa a La Camperona, Quintana il migliore dei big. Si stacca ancora Aru

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Risultato a sorpresa nella tredicesima tappa della Vuelta a España 2018, 175 km da Candás. Carreño a Valle de Sabero. La Camperona. Arriva nuovamente la fuga, ma tra i tanti scalatori presenti la spunta un nome meno noto: l’iberico Oscar Rodriguez (Euskadi-Murias), al primo successo in carriera. Una vittoria davvero incredibile anche per la squadra spagnola. La battaglia tra i big della classifica generale si è limitata all’ultimo chilometro: Nairo Quintana si è dimostrato il più in palla, anche se ha preferito non attaccare da troppo lontano dal traguardo. Resta in Maglia Rossa Jesus Herrada, che ha sofferto le fatiche di ieri, gestendo però il largo margine sui rivali.

Prime due ore di gara che, come previsto, sono state percorse ad un’andatura folle (42,5 km/h nonostante una salita di mezzo). Scatti e controscatti, come di consueto, poi è andata via di forza in pianura la fuga, ancora una volta molto numerosa. Trentadue gli attaccanti: Gorka Izaguirre (Bahrain-Merida), Ben Gastauer (AG2R-La Mondiale), Joseph Rosskopf, Dylan Teuns (BMC Racing Team), Marcus Burghardt, Rafal Majka, Jay Mc Carthy (Bora-Hansgrohe), Sander Armee, Thomas De Gendt, Bjorg Lambrecht, Maxime Monfort, Tosh Van Der Sande (Lotto Soudal), Imanol Erviti (Movistar), Laurens De Plus, Pieter Serry (Quick-Step Floors), Ben King, Merhawi Kudus (Dimension Data), Ilnur Zakarin, Jhonatan Restrepo (Katusha Alpecin), Sergio Henao (Team Sky), Jai Hindley (Team Sunweb), Bauke Mollema, Nicola Conci, Fabio Felline (Trek-Segafredo), Edward Ravasi (UAE Team Emirates), Jetse Bol (Burgos-BH), Alex Aranburu, Cristian Rodriguez (Caja Rural-Seguros RGA), Luis Angel Mate (Cofidis), Eduard Prades, Garikoitz Bravo and Oscar Rodriguez (Euskadi-Murias).

Il gruppo ha lasciato fare, forse anche troppo come successo nei giorni precedenti, e gli attaccanti sono arrivati ad avere un vantaggio superiore ai 9′. Da lì è iniziato il lavoro nel plotone, con la Movistar protagonista, supportata anche da Cofidis, Mitchelton-SCOTT ed Astana. Sul Puerto de Tarna non ci sono stati stravolgimenti, con il gruppo che si è solamente avvicinato, riducendo i pericoli in chiave classifica generale.

Nonostante qualche scatto, la corsa, com’era ovvio che fosse, si è andata a decidere sull’ascesa finale, quella di La Camperona (circa 8 chilometri al 7%, ma un ultimo tratto mostruoso). Proprio sul finale sono partiti gli attacchi nel gruppo al comando: primo a muoversi Rafal Majka. Il polacco della Bora-hansgrohe ha gestito l’andatura, andando su con il suo ritmo: l’unico a resistere è stato il belga Dylan Teuns. Nel plotone principale a prendere l’iniziativa la Mitchelton-SCOTT: subito staccato il leader della classifica generale Jesus Herrada, in difficoltà anche Fabio Aru.

A sorpresa da dietro è arrivato il rimontante Oscar Rodriguez (Euskadi-Murias): l’iberico è andato a ribaltare gli equilibri trovando l’impresa. Beffato Majka, con Teuns in terza piazza. Tra i big i migliori sono stati Nairo Quintana (Movistar), Simon Yates (Mitchelton-SCOTT) ed Enric Mas (Quick-Step Floors), che hanno guadagnato una quindicina di secondi sui rivali. Da sottolineare un eccellente Miguel Angel Lopez, nonostante la sfortuna: il capitano dell’Astana, fermato da un salto di catena, è riuscito comunque a limitare i danni. A circa un minuto da Quintana è giunto Fabio Aru. 

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gianluca.bruno@oasport.it

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Foto: David MG Shutterstock.com

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