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Ciclismo

Vuelta a España: cinque successi azzurri nella storia

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La Vuelta a España è sicuramente l’ultima arrivata tra le grandi gare a tappe: non ha la storia secolare di Giro d’Italia e Tour de France, e probabilmente il fatto che fino al 1995 si sia disputata in aprile, facendo così in un certo senso concorrenza alla corsa rosa, non le ha permesso di spiccare il volo.

Eppure, negli ultimi anni il nuovo riposizionamento pre-Mondiale, unito a percorsi spetto persino più spettacolari di quelli di Giro e Tour,  ha fatto miracoli per la Vuelta, capace così di trovare nuovo prestigio e di invogliare un maggior numero di campioni a prendervi parte.

Sono solamente cinque gli italiani capaci di trionfare in terra spagnola: il primo, nel lontano 1956, fu il torinese Angelo Conterno. Atleta completo e resistente, forse sin troppo schiacciato dalla triade Coppi-Bartali-Magni, si impose quell’anno nella tappa di Oviedo e si guardò poi dagli attacchi degli scalatori locali, regalando all’Italia e alla sua Bianchi un successo veramente importante.

Il bis, datato 1968, porta la firma del bergamasco Felice Gimondi, storico rivale del cannibale Merckx. Grazie a quel successo, Gimondi, che poi conquistò anche il Mondiale 1973 casualmente proprio in Spagna, può vantarsi di essere uno dei soli cinque corridori ad aver vinto tutti e tre i grandi giri, assieme al belga, a Bernard Hinault, a Jacques Anquetil e ad Alberto Contador.

Nel 1981 fu la volta di Giovanni Battaglin, vicentino di Marostica come il giovane Enrico, con il quale non ha però alcun legame di parentela: anche per lui un record particolare, ovvero quello di aver timbrato la doppietta Giro-Vuelta nella stessa stagione, impresa riuscita solo ai “soliti” Merckx e Contador.

La quarta impresa azzurra venne invece realizzata nel 1990 dal sorprendente Marco Giovannetti, coprotagonista di una fuga-bidone che gli permise poi di resistere al ritorno di Pedro Delgado e Anselmo Fuerte: il toscano si comportò poi molto bene al Giro dello stesso anno, chiuso al terzo posto.

Si arriva infine al 2010, quando Vincenzo Nibali entrò nell’orbita dei grandi corridori per le corse a tappe: indimenticabili i suoi duelli con Purito Rodríguez ed Ezequiel Mosquera, culminati sulla terribile Bola del Mundo. Ora Vincenzo ci riproverà, e punterà ad entrare nel ristretto club di cui fanno parte Merckx, Battaglin e Contador…

foto tratta da blog.ilgiornale.it

marco.regazzoni@olimpiazzurra.com

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