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Ciclismo
Davide Cassani, Mondiali ciclismo 2018: “Nibali sarà al 90%, ma può inventare. Alaphilippe, Roglic e Adam Yates i favoriti”
MILANO – L’Italia che parteciperà ai Mondiali di Innsbruck del prossimo 30 settembre non sarà quella che il ct Davide Cassani si sarebbe immaginato. Tante, troppe vicissitudini hanno mutato gli scenari: Vincenzo Nibali ha visto fortemente compromessa la propria stagione con la caduta sull’Alpe d’Huez, Gianni Moscon è tornato solo da pochi giorni in gara (peraltro vincendo subito la Coppa Agostoni) dopo la squalifica al Tour de France e Fabio Aru, falcidiato da una caduta e dalla febbre, ha chiuso una Vuelta in cui, come al Giro d’Italia, non è mai riuscito a tenere il ritmo dei migliori.
Su questi tre uomini il 57enne romagnolo, da mesi, aveva puntato per costruire una Nazionale in grado di ambire alla maglia iridata su uno dei percorsi più duri di sempre, da scalatori resistenti. Ora la tattica di gara andrà completamente reinventata.
Nel corso della presentazione delle squadre azzurre per la rassegna iridata austriaca, svoltasi presso il grattacielo Generali presso City Life a Milano, Cassani ha comunque mostrato ottimismo, consapevole che la selezione tricolore potrà in ogni caso recitare un ruolo importante: “Sono leggermente preoccupato, ma anche ottimista. E’ inutile piangersi addosso. Nei prossimi giorni capiremo quale sarà il nostro reale valore. Può capitare che un corridore sia stanchissimo al termine di una corsa di tre settimane e che, dopo qualche giorno di scarico, trovi poi una grande condizione“.
Inevitabile un commento sulla forma attuale di Vincenzo Nibali: “L’ho sentito stamattina, è molto tranquillo. Chiaramente non sarà l’uomo da battere, però è sempre Nibali. Si è inventato un numero alla Milano-Sanremo e l’ha vinta senza essere favorito. E’ un corridore che fa sempre paura, potrà inventarsi qualcosa anche in Austria. In che condizione di forma arriverà? Credo al 90%. Spero che basti“.
Chi potrebbe provare a far saltare il banco è Gianni Moscon. Il ct, tuttavia, preferisce andare cauto: “Si è allenato molto bene, va veramente forte. Alla Coppa Agostoni c’era poca concorrenza, però io ero dietro di lui in moto ed in salita l’ho visto andare davvero forte: quando è scattato ha messo in crisi Bardet. Però è stato fermo diverso tempo e non posso essere certo che abbia il fondo per vincere un Mondiale così duro. Per questo non gli farò fare la cronometro, perché ha bisogno di svolgere allenamenti di qualità fino a qualche giorno prima della gara. Di sicuro sta bene ed è cattivo“.
L’Italia potrà contare su diversi corridori in grado di infiammare la corsa sin dalle battute iniziali: “Abbiamo un centrocampo molto forte. Uomini come De Marchi e Caruso sono una garanzia. Le opzioni ci sono, ma non ci inventeremo niente. 2-3 giorni prima della gara faremo il punto della situazione, decideremo che tattica attuare e correremo consapevoli delle nostre potenzialità”, ha proseguito il commissario tecnico.
Mai come questa volta sarà un Mondiale aperto a diversi favoriti. Cassani ne ha elencati alcuni: “Quando un Mondiale è facile, è ormai scontato che si decida all’ultimo giro perché tante squadre possono controllare la corsa. A Innsbruck non sarà così, perché le formazioni forti saranno 3 o 4 e dunque non è escluso che qualcuno possa muoversi già a 2 o 3 giri dal termine. Di sicuro le Nazionali da battere saranno Spagna, Colombia, Francia e Gran Bretagna. I gemelli Yates fanno paura, forse Adam ancora più di Simon perché alla Vuelta è andato per allenarsi. Valverde ha speso tanto in Spagna, potrebbe essere un po’ stanco, mentre forse il favorito numero uno è Julian Alaphilippe, che tra l’altro può contare su uomini come Bardet, Pinot e Gallopin. Mi fa molta paura anche lo sloveno Roglic, attenzione anche al colombiano Uran che nelle corse di un giorno è competitivo, a differenza di Quintana“.
Il ct non esclude a priori dai pretendenti neppure il tre volte iridato in carica Peter Sagan: “E’ un fenomeno. Se ha finito la Vuelta è perché punta a far bene al Mondiale. E’ un esempio per i più giovani per come riesce a darsi degli obiettivi“.
Infine un pensiero per l’indimenticato Michele Scarponi: “Sarà dei nostri, ci accompagnerà e ci darà una spinta supplementare. Era legatissimo ad Aru e Nibali. Il giorno prima che morisse gli dissi di correre un altro anno perché avevo bisogno di lui in un Mondiale come quello di Innsbruck“.
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Foto: Pier Colombo