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Volley, Mondiali 2018: l’Italia domina la prima fase, il pagellone degli azzurri. Zaytsev-Juantorena, gli Invincibili. Giannelli poeta, Mazzone rivelazione

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L’Italia è stata davvero perfetta nella prima fase dei Mondiali 2018 di volley maschile: 5 vittorie in altrettante partite giocate, 15 punti conquistati e solo due set persi. Cammino fantastico per la nostra Nazionale che ha fatto bottino pieno tra Roma e Firenze, presentandosi così a punteggio pieno alla seconda fase che giocheremo a Milano dal 21 al 23 settembre. Gli azzurri hanno messo in mostra un grande gioco riuscendo a sconfiggere le quotate Belgio, Slovenia e Argentina oltre a Giappone e Repubblica Dominicana: meglio di così non poteva andare e ora guardiamo con fiducia al prossimo turno dove ce la dovremo vedere contro Olanda, Russia e Finlandia per andare a caccia della Final Six. Di seguito le pagelle degli azzurri che sono scesi in campo in questa prima fase dei Mondiali:

IVAN ZAYTSEV: 9. L’uomo in più di questa Italia, colui che se l’è caricata sulle spalle in più circostanze e ha sempre saputo fare la differenza. Lo Zar sta attaccando con percentuali elevatissime (pensiamo all’88% contro il Belgio, ma non è mai sceso sotto il 60%), è il migliore giocatore in assoluto al servizio (12 aces), fa sentire tutta la sua grinta ai compagni ed è una certezza nei momenti decisivi come quando ha annullato due pericolosissimi set-point all’Argentina. Per il momento il nostro opposto sta incantando e speriamo che continui su questa strada, è in grado si spostare gli equilibri di una partita e non solo.

OSMANY JUANTORENA: 8. La Pantera sta confermando di essere l’uomo di classe di questa Italia, ci mette sempre il suo zampino con grande personalità e incisività, tira fuori grandi prestazioni e nelle fasi calde ha sempre risposto presente risolvendo delle situazioni complicate. Grande martello in fase offensiva dove i suoi diagonali fanno malissimo agli avversari, tonico al servizio dove dà spesso un contributo importante, forma una micidiale coppia offensiva con lo Zar che sta facendo volare la nostra Nazionale.

SIMONE GIANNELLI: 8. Le mani fatate del baby fenomeno stanno facendo la differenza, in questo primo scorcio di Mondiale ha fatto vedere tutto il suo talento incommensurabile e ha tratteggiato delle trame divine, ha incantato a suon di giocate di rara fattura, ha variato moltissimo e ha sempre saputo trovare i palloni giusti da alzare per i compagni. L’intesa con Zaytsev e Juantorena è perfetta, è riuscito a tirare fuori il meglio dai centrali, il suo servizio ha spaccato i set in svariate circostanze e i suoi proverbiali tocchi di seconda continuano a deliziare.

DANIELE MAZZONE: 7,5. La rivelazione di questo gruppo. Il centrale doveva essere sulla carta l’anello debole e invece ha decisamente alzato il livello delle proprie prestazioni: non solo è chirurgico con i primi tempi ed è sempre più chiamato in causa da Giannelli ma soprattutto ha perfezionato un velenosissimo servizio flottante che sta seriamente mandando in crisi gli avversari e che sicuramente sarà studiato in vista delle prossime partite. E deve ancora aumentare la resa a muro…

SIMONE ANZANI: 7. Tra primi tempi e muri (anche se sono mancati in alcune circostanze cruciali) ha sempre risposto presente ed è riuscito a dare un buon contributo alla propria squadra. Il centrale si conferma una valida soluzione offensiva, da migliorare il servizio anche se si sono visti dei passi in avanti.

FILIPPO LANZA: 5. Per il momento è l’uomo che ci è mancato. Super Pippo non sembra purtroppo essere in forma, fatica a ingranare e commette troppi errori nei suoi fondamentali di riferimento. Gli attacchi sono concreti soltanto in alcune circostanze, stenta a essere solido in ricezione e in difesa, non è riuscito a darci quel quid in più che ci si aspettava da un buon schiacciatore come lui. Deve assolutamente riprendersi perché c’è bisogno del suo apporto nella seconda fase.

MASSIMO COLACI: 7. Cosa faremmo senza le difese e i recuperi impossibili del nostro libero che si danna l’anima e cerca di tenere vivo ogni pallone, senza mai tirarsi indietro e tirando fuori davvero il massimo dalle proprie possibilità. Una garanzia a cui non possiamo davvero rinunciare, un pilastro di questa Nazionale che permette ai compagni di giocare in maniera più serena e soprattutto di essere più incisivi in attacco.

LA PANCHINA: 6. Per il momento Chicco Blengini è dovuto ricorrere alle sue riserve soltanto in un’occasione: sotto 0-1 contro la Slovenia, ha tolto lo spentissimo Lanza per inserire Gabriele Maruotti che ha cambiato le sorti della partita. Non male anche l’ace finale di Michele Baranowicz contro l’Argentina ma per il resto le seconde linee sono rimaste al proprio posto.

 





Foto: FIVB

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