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Basket
Basket: l’Italbasket torna da Anversa con le ossa rotte
La nazionale di basket italiana sta attraversando il momento più difficile della sua estate. Dopo un’ottima Trentino Cup gli azzurri avevano illuso di poter fare un ottimo Europeo anche senza i numerosi infortunati (Gallinari, Hacket, Polonara, Bargnani), ma nel torneo di Anversa tutto è andato storto ed ora bisogna sinceramente preoccuparsi. La sfortuna ha perseguitato anche in Belgio la nostra squadra, perchè in infermeria adesso possiamo trovare anche Travis Diener e Gigi Datome, quest’ultimo bloccato da una distorsione alla caviglia nella sfida di ieri sera con la Polonia.
Non possiamo comunque dare tutta la colpa alla malasorte se abbiamo perso consecutivamente con Belgio, Israele e Polonia, ma dobbiamo cominciare ad analizzare i problemi che attanagliano questo gruppo e cercare di trovare una soluzione nel più breve tempo possibile, perchè ormai l’Europeo si avvicina.
Il primo grande problema è rappresentato dalla pochezza del reparto dei lunghi. Anche ieri sera Gortat e Lampe ci hanno surclassato sotto i tabelloni, nonostante il miglior Cusin di questa tre giorni. Il centro della Lenovo Cantù non sembra adatto a certi palcoscenici, ma purtroppo come titolare abbiamo solamente lui. Gigli sta recuperando da un infortunio e Melli è stato provato nel ruolo di pivot, ma con risultati altalenanti e per lo più negativi. Purtroppo in questo caso l’assenza di un giocatore come Andrea Bargnani pesa tantissimo e lo stesso Simone Pianigiani ha dovuto rivoluzionare completamente il proprio scacchiere offensivo per l’assenza del romano, che doveva diventare il nostro faro, per lo più dopo il ko subito da Gallinari.
Ad Anversa abbiamo tirato malissimo da tre punti, con la spaventosa percentuale del 18% (13/72). L’Italia, non avendo grandi sbocchi al centro, basa il suo gioco moltissimo sulle conclusioni dall’arco e purtroppo la retina è stata vista davvero con il contagocce dai nostri tiratori. Marco Belinelli si è sbloccato solamente nell’ultima sfida con la Polonia, mettendo a referto 24 punti, mentre rispetto a ciò che si era visto in Trentino ha faticato notevolmente Alessandro Gentile. Purtroppo il milanese è ancora troppo discontinuo nel rendimento e lo stesso discorso lo possiamo fare per Pietro Aradori.
Bisogna comunque ammettere che per Simone Pianigiani non è assolutamente facile poter gestire con estrema serenità questa preparazione, perchè ogni giorno si ferma qualcuno e tutto il lavoro svolto fino a quel momento va ricominciato.
Anche le sue parole alla fine del match con la Polonia sembrano quelle di un ct già rassegnato al proprio destino: “La presa d’atto è che oggi siamo inferiori alla Polonia, anche perché dati alla mano i ragazzi possono poco più di quello che abbiamo fatto oggi dove abbiamo conquistato più rimbalzi, abbiamo avuto una sproporzione a nostro favore fra palle rubate e perse, e abbiamo tenuto punto a punto fino alla fine. E’ chiaro che ancora una volta il 6/30 da tre ci penalizza. Abbiamo poche alternative a questo. I nostri tiri vengono dopo tutti gli sforzi che dobbiamo fare in giro per il campo contro squadre che sono sono meglio di noi per stazza, ruoli giusti e così via. A tutto ciò poi si è aggiunta la poca lucidità nel finale dove con il bonus dei nostri avversari avremmo dovuto cercare qualche penetrazione in più.
Con i nostri acciacchi, è difficile chiedere dopo tre giorni di fare di più. Oggi la Polonia è migliore di noi, come altre squadre e per essere competitivi dobbiamo giocare sempre al di sopra dei nostri limiti. Dobbiamo farci una ragione che questi siamo.
In questo momento siamo in un tunnel sempre più buio e la luce dell’uscita sembra davvero lontanissima. Dobbiamo assolutamente ritrovarla, per evitare l’ennesima clamorosa figuraccia all’Europeo.
andrea.ziglio@olimpiazzurra.com
foto tratta da solobasket.it