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Da mezzofondista a maratoneta: italiani verso la riconversione?

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In attesa che qualcuno ai piani alti si svegli per risolvere le lacune dell’atletica italiana, in un modo o in un altro l’Italia dovrebbe riuscire a garantire anche a breve termine che un episodio come quello della maratona iridata di Mosca, clamorosamente priva di atleti italiani, non si ripeta più. Una possibile soluzione sarebbe quella di spingere verso la riconversione i migliori mezzofondisti azzurri, considerando anche il livello elevato che c’è nei 5.000 e nei 10.000 metri, dove per gli italiani diventa sempre più difficile emergere.

Daniele Meucci, miglior mezzofondista italiano degli ultimi anni, con le sue due medaglie europee ottenute nel 2010 e nel 2012 sui 10.000 metri, ha già tentato la via della maratona. Il suo primato attuale è di 2h13’49”, stabilito nell’edizione 2010 della maratona di Roma. Con un allenamento più specifico per questa corsa, il tempo sarebbe certamente destinato a scendere. A conferma della sua buona propensione per le corse lunghe, quest’anno Meucci ha stabilito un crono di tutto rispetto alla mezza maratona di New York, dove ha stabilito il suo record personale sulla distanza in 1’01”06.

Un altro atleta toscano, il campione europeo di cross Andrea Lalli, ha fatto segnare lo scorso anno un crono molto simile a quello di Meucci sulla mezza maratona (1’01”11) in quel di Milano. Al contrario di Meucci, però, Lalli non ha ancora provato la via della maratona.

 

In passato molti mezzofondisti hanno tentato il passaggio alle gare in strada, con risultati altalenanti. La britannica Paula Radcliffe, ad esempio, dopo aver fatto incetta di medaglie sui 5.000 e sui 10.000 metri, si è laureata campionessa mondiale di maratona ad Helsink nel 2005, anche se le sue prestazioni furono tutt’altro che soddisfacenti nelle due maratone olimpiche di Atene 2004 (abbandono) e Pechino 2008 (28ma).

Per un altro grande campione, l’etiope Haile Gebrselassie, la riconversione non è invece andata troppo bene, ed il suo miglior risultato resta un quarto posto alla maratona di Tokyo nel 2012, un risultato di certo non soddisfacente per un due volte campione olimpico e quattro volte campione mondiale sui 10.000 metri.

 

giulio.chinappi@olimpiazzurra.com

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