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Ciclismo
Ciclismo, Mondiali 2018: Adam Yates, il ‘gemello debole’ che spaventa Davide Cassani
Seppur assenti le stelle Chris Froome e Geraint Thomas ai Mondiali di ciclismo 2018, la nazionale della Gran Bretagna si presenta alla rassegna iridata di Innsbruck con i gemelli Yates, veri e propri outsider della prova in linea élite, in programma domenica 30 settembre. Simon si è messo in mostra poco più di una settimana fa grazie al trionfo generale alla Vuelta di Spagna, mentre Adam finora ha disputato una stagione sottotono, senza un piazzamento di rilievo in classifica nei due grandi giri disputati (Tour e Vuelta). Perché allora il ct Davide Cassani pare più preoccupato per il “gemello debole” piuttosto che il Folletto di Bury?
Il commissario tecnico della nostra Nazionale infatti ha inserito anche il fratello del vincitore della corsa a tappe iberica nell’elenco dei favoriti durante la presentazione delle squadre azzurre: “I gemelli Yates fanno paura, forse Adam ancora più di Simon perché alla Vuelta è andato per allenarsi”. Il 57enne romagnolo dunque teme Adam Yates proprio perché costui non abbia ancora espresso il massimo dalle proprie gambe nel corso del 2018. La sua ultima vittoria risale oltre tre mesi fa al termine della tappa conclusiva del Giro del Delfinato (secondo nella graduatoria generale), mentre nel corso la Grande Boucle è andato vicino al successo della sedicesima frazione, ma incappato in una sfortunata caduta a pochi chilometri dall’arrivo.
Tecnicamente i due gemelli della Mitchelton-Scott si assomigliano, entrambi infatti possiedono doti da scalatore e inoltre si trovano a proprio agio sui tapponi di montagna tipici dei grandi giri. Il percorso della prova in linea della manifestazione a livello globale, considerato il tracciato più arduo del nuovo millennio, si adatta perfettamente alle caratteristiche di Simon, mentre Adam dovrebbe fungere da gregario di fiducia del fratello sulle salite più impetuose. Tuttavia non è scontato che quest’ultimo possa assumere i gradi di capitano a gara in corso, nell’eventualità non remota in cui Simon Yates non possedesse più le energie sufficienti per ambire all’oro iridato (da valutare infatti le sue condizioni dopo aver dato tutto alla Vuelta), oppure affondare un attacco decisivo a poche tornate dal traguardo. Adam Yates come seconda scelta o asso nella manica della rappresentativa britannica?
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luca.montanari@oasport.it
Foto: strenghtofframeITA / Shutterstock.com