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Calcio, Mondiali 2022: lavoratori dei cantieri non pagati per diversi mesi. La FIFA: “Fatto non collegato a noi o alla rassegna iridata”

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Ai Mondiali di Qatar 2022 non ne va bene una: dopo le accuse relative alle candidature avversarie sabotate, rilanciate dal Sunday Times, adesso arriva Amnesty International a mettere ulteriore benzina sul fuoco della più discussa rassegna iridata che il calcio ricordi.

L’organizzazione non governativa che dal 1961 si batte per la difesa dei diritti umani denuncia che molti lavoratori non sono stati pagati per diversi mesi. Queste persone, spesso provenienti da Nepal, India o Filippine, devono ancora ricevere dai 1.340 ai 2.470 dollari arretrati dalla società metalmeccanica Mercury MENA: in alcuni casi stiamo parlando di quasi un anno di stipendi non pagati.

L’indagine è partita dopo che Amnesty International ha intervistato 78 lavoratori della compagnia, ipotizzando però che possano essere centinaia le persone nella stessa situazione. E questo non è il peggio: tali lavoratori non potrebbero neppure lasciare il Qatar per tornare dalle loro famiglie, perché le leggi qatariote impongono che i lavoratori debbano ottenere un permesso di uscita sottoscritto dal datore prima di partire.

Emerge inoltre che, nel 2017, il CEO di Mercury MENA, Adnan Mian, abbia riferito che la sua azienda è stata vittima di partner commerciali senza scrupoli. Dal Ministero del Lavoro qatariota è partita una comunicazione che narra di non meglio noti procedimenti giudiziari contro Mercury MENA, nonché della condanna di simili abusi sui lavoratori. La FIFA ha bollato il fatto come slegato da sé stessa e dai Mondiali 2022.





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federico.rossini@oasport.it

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Foto: profilo Twitter FIFA

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