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Volley, Italia-Serbia 0-3 le pagelle degli azzurri. Juantorena e Zaytsev fantasmi, squadra irriconoscibile

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L’Italia si è sciolta sul più bello ai Mondiali di volley 2018. Proprio nella partita che contava di più, gli azzurri sono stati letteralmente schiantati dalla Serbia per 3-0. Ora anche battere la Polonia per 3-0 venerdì 28 settembre potrebbe risultare inutile ai fini della qualificazione. La compagine del Bel Paese dipende ora dalla sfida di domani tra Polonia e Serbia, ma in caso di 3-0 o 3-1 per i polacchi sarebbe quasi fuori. Di sicuro questa sera non ha funzionato nulla: la sensazione è che gli azzurri siano mancati di testa, non riuscendo a ripetere quanto di buono mostrato nelle settimane precedenti.

LE PAGELLE DI ITALIA-SERBIA 0-3

Daniele Mazzone, 6: l’unico a non sfigurare. Con 11 punti è il miglior marcatore azzurro, dato che la dice lunga sulla prestazione offensiva odierna dell’Italia. In battuta non riesce ad essere incisivo come suo solito.

Ivan Zaytsev, 4: sbaglia completamente la partita. Non è la prima volta che lo Zar viene a mancare proprio nei momenti decisivi, un po’ come era accaduto anche nella finale di Rio 2016. Non è il vero Zar ed i numeri sono impietosi: 7 su 24 in attacco, per un modestissimo 29% complessivo. La tensione lo attanaglia ed il braccio non riesce a rilasciare le consuete bordate. Vive una delle serate peggiori della carriera, forse all’ultima grande occasione in un Mondiale con un’Italia competitiva.

Osmany Juantorena, 3: la Pantera è mancata completamente. Abulico sin dall’inizio, incapace di fiammate in attacco, insicuro in ricezione ed impalpabile a muro. Appena 4 punti messi a segno, questo non era il vero Juantorena. Lo schiacciatore caraibico ha offerto la peggior prestazione di sempre in maglia azzurra.

Simone Anzani, 5,5: poco servito da Giannelli (2/3), piazza due muri ed a tratti prova a caricarsi la squadra sulle spalle con grinta. Non basta.

Filippo Lanza, 4: come in tutto il Mondiale, non riesce a tenere una sola battuta in campo. Davvero esagerate le lacune al servizio del 27enne veneto, che anche in ricezione e in attacco combina veramente poco. Viene sostituito per l’ennesima volta da Maruotti. Mondiale fin qui fallimentare.

Gabriele Maruotti, 4: entra e stavolta non cambia minimamente la partita. Contro la Serbia emergono tutti i limiti di un buon giocatore che, tuttavia, da anni milita in squadre di provincia in Superlega e non è di certo abituato a lottare per traguardi e trofei di prestigio. Anche in ricezione non fornisce l’apporto sperato.

Simone Giannelli, 4: per la prima volta viene fuori tutta l’inesperienza di un ragazzo di 22 anni. Quando vede i pilastri della squadra in difficoltà (Zaytsev e Juantorena) perde ogni punto di riferimento e va in totale confusione, fino a venire sostituito da Baranowicz nel terzo parziale. Anche a muro e in battuta non riesce mai a piazzare un guizzo.

Michele Baranowicz, 5: entra a partita sostanzialmente già conclusa. Non riesce a produrre la sospirata scossa.

Massimo Colaci, 4,5: affonda come il resto della squadra. In ricezione non ci capisce nulla e non riesce a contenere le bordate serbe, in difesa sembra remissivo e sempre in ritardo.

Gianlorenzo Blengini (ct), 2: la squadra entra in campo scarica, quasi oppressa dalla tensione di una partita sì importante, ma non ancora decisiva. Non riesce in alcun modo a scuotere i suoi uomini ed i cambi sembrano dettati più dalla disperazione che da scelte ponderate.





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Foto: Valerio Origo

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