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Ciclismo
Ciclismo, sarà il Mondiale più duro di sempre? Percorso per scalatori, il confronto con le edizioni di Duitama e Sallanches
Il Mondiale di ciclismo di Innsbruck sarà il più duro del nuovo millennio, ma sarà anche il più duro di sempre? La tendenza delle ultime edizioni è stata quella di proporre percorsi per velocisti, puri o resistenti, o uomini da classiche, con brevi strappi. Questa volta invece si è scelto di fare un tracciato adatto agli scalatori, con i corridori che dovranno superare un dislivello di oltre 4.600 metri nei 258 km previsti.
Per rispondere alla domanda iniziale, andiamo a confrontare questa rassegna iridata con quelle di Sallanches 1980 e Duitama 1995, due delle edizioni più dure della storia. Il percorso francese presentava 20 giri su un circuito di 13 km caratterizzato dalla Côte de Domancy (3 km al 7,7%). Il dislivello complessivo era di quasi 6000 metri in 260 km. Il tracciato colombiano presentava invece 15 giri su un circuito di 17 km con la salita di El Cogollo (4 km al 6,7%). Il dislivello in questo caso era di circa 5000 metri sempre su 260 km.
Guardano quindi i numeri, il percorso di Innsbruck non sarà il più duro della storia. Tuttavia se facciamo un’analisi diversa, andando a concentraci sul tipo di salite, ci rendiamo conto come questa rassegna iridata presenterà delle difficoltà maggiori. Infatti l’ascesa di Igls, da ripetere sette volte, è di quasi 8 km, quindi molto più lunga rispetto a quelle viste in precedenza. Dire quindi con certezza quale sia il Mondiale più duro è difficile, perché poi ciò che conterà davvero è come i corridori affronteranno la corsa e allora non ci resta che attendere domenica per vedere una spettacolare battaglia in salita per il titolo.
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alessandro.farina@oasport.it
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Foto: Bob Cullinan / Shutterstock.com