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F1, GP Russia 2018: Hamilton e Mercedes favoriti per la pole, Ferrari allarme “Rosso”? Serve la reazione

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Tempo di qualifiche, tempo di time-attack del GP di Russia 2018, sedicesimo appuntamento del Mondiale di Formula Uno. Sul tracciato di Sochi, creato nell’area del Parco Olimpico realizzato per ospitare la XXII edizione dei Giochi Invernali nel febbraio 2014, le monoposto sono pronte ad esibirsi nell’ora che deciderà la griglia di partenza della corsa domenicale.

Il ruolo di favorita spetta alla Mercedes. L’asfalto russo è stato teatro di trionfi delle Frecce d’Argento. Nelle quattro edizioni disputate il team di Brackley si è portato a casa quattro successi e ritenere questo round un suo feudo non è certo un pensiero azzardato. Lo hanno dimostrato, infatti, Lewis Hamilton e Valtteri Bottas nel corso delle prove libere 2, svettando davanti a tutti e rifilando distacchi importanti in configurazione da qualifica e nella simulazione del passo gara. W09 che sembra essersi messa alle spalle i problemi di surriscaldamento delle gomme posteriori (merito dei nuovi cerchioni ventilanti introdotti sul finire dell’estate) lungo i tratti delle curve a 90°, dove la precisione in frenata e la trazione la fanno da padrone. Di fatto il crono di 1’33″385, con le hypersoft, è valso a Lewis il best time della prima giornata con 199 millesimi di vantaggio sul teammate.

La Ferrari, da par suo, non ha risposto presente. Sebastian Vettel ha terminato in quinta posizione, anche alle spalle della coppia Red Bull (Max Verstappen terzo e Daniel Ricciardo quarto), rappresentando un quadro poco lusinghiero di terza forza in pista, come confermato anche da un Kimi Raikkonen sesto a 1″003 dalla vetta. Quasi 6 decimi, invece, quelli rimediati dal teutonico, non in grado di massimizzare la sua prestazione nel giro dedicato al time-attack e in difficoltà con le ultrasoft sul long run, per problemi di blister sulle gomme, specie sull’anteriore sinistra. Seb che, autore di un errore, non ha portato a termine lo stint con le mescole a banda rosa, tuttavia le criticità nel trovare la giusta finestra d’utilizzo degli pneumatici sono evidenti, replicando quanto si era già visto a Singapore circa due settimane fa. Vettel ha cercato di smorzare i toni disfattisti, sapendo però che bisognerà lavorare molto per trovare la giusta messa a punto e puntare ad occupare la prima fila. Un obiettivo importante per mettere sui binari desiderati la gara e imporre il proprio ritmo. Ne saranno davvero capaci i tecnici ferraristi?

Di sicuro ha sorpreso la RB14, mai così performante a queste latitudini. Tuttavia, l’aver sostituito le due power uniti sulle macchine di Ricciardo e Verstappen, con conseguente partenza dall’ultima fila, ha estromesso di fatto la scuderia di Milton Keynes dalla lotta per le posizioni che contano. Attenzione però alle strategie che i “bibitari” potranno adottare in prospettiva domenicale, immaginando la scelta di una mescola più dura (la soft) all’inizio per poi giocarsi nella seconda parte della corsa le gomme più performanti (hypersoft). Vedremo.

 

 





 

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