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F1, GP Russia 2018: la Mercedes e gli ordini di scuderia. La tattica vincente per imporsi e non essere ‘idiotici’

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E così il sedicesimo round del Mondiale 2018 di Formula Uno è andato in archivio. Sul circuito di Sochi (Russia) le Mercedes hanno manifestato la loro superiorità tecnica e hanno messo una chiara ipoteca sulla vittoria del titolo piloti con Lewis Hamilton e del titolo costruttori. 50 punti di vantaggio nella graduatoria dei “racing drivers” e 53 in quella riservata alle scuderie descrivono chiaramente il grande momento vissuto dalle Frecce d’Argento che, dopo il GP di Spa (Belgio), sembrano aver compiuto uno step notevole in avanti.

Tuttavia ieri, in Russia, a tenere banco è il gioco di squadra interno al team di Brackley. Visto l’andamento della gara si poteva, infatti, profilare una vittoria di Valtteri Bottas e un secondo posto di Hamilton ma il team anglo-tedesco ha preso una decisione diversa, ordinando al finlandese di lasciar passare il britannico e di non cambiare ulteriormente le posizioni. Una strategia che, prima del GP, non era stata prevista visto che nella consueta riunione mattutina, stando ad alcune indiscrezioni, si era detto ai due piloti che sarebbe stata la loro velocità a fare la differenza. Così non è stato.

I motivi li ha forniti il Team Principal Toto Wolff il quale ha spiegato che si è preferito privilegiare un Lewis in difficoltà con le gomme, marcato stretto dalla Rossa di Sebastian Vettel, fornendogli anche un vantaggio di punti non trascurabile nella lotta iridata nel confronto con il ferrarista. Wolff che ha coniato anche un termine particolare, intervenendo ai microfoni di Sky Sport: “Non volevamo fare la figura degli idiotici“. Certo, la Mercedes ha agito per il meglio portandosi a casa una doppietta indiscutibile ma il danno di immagine è chiaro e la scenetta sul podio ha ricordato quanto accadde in Austria nel 2002 quando in Ferrari Michael Schumacher e Ruben Barrichello furono protagonisti di questo “spettacolo”.

Vero è che con questi ruoli ben definiti le Frecce d’Argento hanno saputo portarsi a casa tanti punti, dando una chiara impronta a questa parte di stagione, senza mai sbagliare un colpo. Situazione diversa per la squadra di Maranello che, prima per responsabilità di Vettel e poi per una macchina che non è evoluta a sufficienza nel confronto diretto con la W09, fa fatica a tenere il passo e l’iride è un miraggio a cinque corse dal termine. I discorsi di etica ci possono anche stare ma alla fine è il risultato finale ad essere ricordato e a contare più di tutto.

 

 





 

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giandomenico.tiseo@oasport.it

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