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Volley, Mauro Berruto contro Ivan Zaytsev? Il nuovo capitolo: “Siamo ingannati da comparsate tv, tatuaggi, coreografie in mezzo al campo”

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Mauro Berruto contro Ivan Zaytsev, ennesimo capitolo di un “duello” che continua ormai da tre anni, dalle Final Six della World League 2015 in cui lo Zar e Dragan Travica (tra gli altri) generarono la celeberrima “Cacciata di Rio” che portò poi il coach torinese a rassegnare le dimissioni da CT della Nazionale Italiana di volley maschile. Il 49enne è attualmente DT della nostra Nazionale di tiro con l’arco e punta in alto con il sogno di conquistare delle medaglie delle Olimpiadi di Tokyo 2020 ma sulle colonne del quotidiano Avvenire, dove tiene una rubrica personale intitolata Senza rete, Berruto ha avuto modo di lanciare una velata critica all’opposto azzurro (non ne fa il nome ma il riferimento pare molto evidente).

Il coach è partito dalle dichiarazioni rilasciate da Bartosz Kurek, MVP dei Mondiali vinti dalla sua Polonia domenica scorsa al Pala Alpitour di Torino: “Gli individui in uno sport di squadra non contano se non si forma un’alchimia perfetta. Se ragioni individualmente hai già perso“. E così Berruto ha proseguito, elogiando la stella biancorossa e facendo un confronto con casa Italia, pur senza fare nomi: “Ho riconosciuto di nuovo il battito cardiaco di quell’organismo, mi sono emozionato e anche arrabbiato, al pensiero che tante volte siamo ingannati da una visione di superficie fatta di comparsate televisive, fotografie senza maglietta per riviste patinate, urla a favore di telecamere, coreografie in mezzo al campo, mani portate alle orecchie per scatenare le urla del pubblico gel, tatuaggi, sponsor personali e post sui social. La lezione è che c’è chi lavora per se stesso e chi lavora per la squadra. C’è chi vince nel presente e riesce a lavorare per il futuro e c’è chi, sconfitto, getta anche diserbante sul futuro. Parafrasando un mio illustre collega, Julio Velasco, c’è chi vince e festeggia e c’è chi perde e va in tv a fare cabaret“.

 





Foto: Valerio Origo

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4 Commenti

1 Commento

  1. Luca46

    4 Ottobre 2018 at 06:34

    Io non volevo mica discutere Zaytsev. Ci mancherebbe. Ho fatto solo un piccolo appunto.

  2. Nany74

    3 Ottobre 2018 at 19:11

    Che tristezza ragazzi. A distanza di così tanto tempo, ancora a lanciarsi frecciatine? Mamma mia. Ed io che speravo di vederli entrambi davanti ad una birra a spiegarsi, urlandosi contro e poi alla fine uscendo da uomini che si sono chiariti…sono troppo romantico, lo so, ma continuo a pensare che la pallavolo abbia bisogno sia delle star come Ivan, sia di chi predica il lavoro umile come Mauro (tiro con l’arco?? Ma che cazzo ti è venuto in mente…mah…). Velasco diceva che “chi perde spiega” e non “va a fare scena in tv”, ma gli concedo la licenza poetica dai, tanto ormai non se ne esce da sta polemica sterile. Infine mi fa specie che sia proprio Kurek a fare il moralista: forse ha dimenticato che il suo allenatore di nazionale gli ha detto: “O giochi per la squadra o te ne vai affanculo”. Direi che, per quanto possa avere imparato la lezione, un po’ di bel tacere non farebbe male, almeno su questo argomento. Per quanto riguarda fare i “fenomeni” quando si gioca, fa parte dello spettacolo: può non piacere, ma di certo attira persone e pubblico e Dio solo sa quanto ne ha bisogno questo movimento. Magari, con tanta gente che si interessa, forse riusciremo ad ottenere anche dei vertici degni e capaci, che riescano a gestire situazioni come questa, come le scarpe, come gli sponsor o come quello che cazzo volete, ma che rendano l’ambiente vivibile e professionistico come si deve, altrimenti la gente si mette a tirarsi su le canne invece di giocare………

  3. Fabio90

    3 Ottobre 2018 at 17:36

    Sicuramente Zaytsev è sin troppo attento al contorno e alle situazioni commerciali, è naturale , sia perchè attira tanto e poi perchè se non erro la moglie di mestiere fa proprio la manager.
    Detto ciò, se vogliamo stare a discute Ivan, allora andiamocene a casa direttamente. Tutto sommato si comporta bene, è un bravo ragazzo e sopratutto è molto forte, quindi direi che Berruto possa farsene una ragione, anzi, magari ci fossero altri Zaytsev.
    Per la sfida a Ronaldo, anche li è una trovata pubblicitaria, ma questa volta piu che procurata dalla moglie, credo sia stata spinta da questa assurda Ronaldo mania che coinvolge tutti (questo sito compreso), ma ripeto Zaytsev non si discute.

  4. Luca46

    3 Ottobre 2018 at 17:08

    Non capisco con che qualifiche Berruto sia direttore recnico del tiro con l’arco. Poi penso che forse ci sia stato qualcosa di sbagliato anche nella sua cacciata. Evidentemente questo è un gruppo che va messo in riga. Su Zaytsev non mi è piaciuto la sfida lanciata a Ronaldo. Nel senso che prima pensa al mondiale poi a mondiale ultimato lancia pure le sfide che vuoi.

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