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Giro di Lombardia 2018: Vincenzo Nibali esalta l’Italia, rimandati i giovani azzurri

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Torna in Francia, a distanza di 21 anni dall’ultima affermazione di Laurent Jalabert, il Giro di Lombardia. Nell’edizione del 2018, la numero 112, ad imporsi è un maestoso Thibaut Pinot: il transalpino della FDJ non ha lasciato spazio agli avversari, dominando in lungo e in largo e andandosi a prendere il successo più importante della carriera. Si è potuta esaltare però anche l’Italia: il pubblico di casa in strada ha aumentato il volume grazie agli attacchi di un eccezionale Vincenzo Nibali.

Giornata che sarebbe stata da ricordare quella del siciliano: sfruttando il lavoro di una super Bahrain Merida (alla grande un costante Domenico Pozzovivo e un Franco Pellizotti in condizione monstre all’ultima uscita della carriera) lo Squalo è riuscito ad andare in fuga già a 50 chilometri dal traguardo, con la possibilità di andarsi a giocare la vittoria finale. Solo Roglic, Bernal e il poi vincitore Pinot hanno resistito alla voglia di sorprendere del due volte campione: è però purtroppo mancata la brillantezza, com’era ovvio che fosse, con il passare dei chilometri. Proprio sul Civiglio si è spenta la luce a Nibali che ha dovuto lottare con le unghie e con i denti per agguantare una seconda piazza comunque di prestigio dopo tutti i problemi fisici avuti.

Rimandati però tutti gli altri azzurri non citati. Ci si aspettava tantissimo da Gianni Moscon, dopo il Mondiale di Innsbruck corso da vero protagonista: il trentino però non è apparso al top, con una condizione in netto calo a causa anche del lungo stop dopo la squalifica dal Tour de France. Ci si aspettava qualcosa in più anche da Davide Formolo e Mattia Cattaneo: i giovani scalatori si sono piazzati rispettivamente 23mo e 19mo, chiudendo nello stesso drappello, distante però 3’33” dalla vetta della corsa. Non ha ritrovato la pedalata dei giorni migliori Alessandro De Marchi, al quale però vanno ancora fatti i complimenti per l’impresa timbrata qualche giorno fa al Giro dell’Emilia. Fabio Aru ha chiuso a oltre 8 minuti di distacco al termine di una stagione davvero da dimenticare.





gianluca.bruno@oasport.it

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Foto: Valerio Origo

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