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Formula 1
F1, GP Stati Uniti 2018: Kimi Raikkonen e Sebastian Vettel, le gioie e i dolori della Ferrari ad Austin
Gioie e dolori in casa Ferrari in questo GP degli Stati Uniti, quartultima prova del Mondiale 2018 di Formula Uno. Il tracciato di Austin è stato infatti quel del ritorno al successo di Kimi Raikkonen e dell’amarezza di Sebastian Vettel. Due facce della stessa medaglia sotto l’insegna del Cavallino Rampante.
“Iceman is back“. Una gara magistrale quella del finlandese. Partito splendidamente dalla seconda piazza, Kimi ha superato Lewis Hamilton alla prima curva e ha iniziato a martellare su tempi notevoli, costringendo la Mercedes ad inventarsi una strategia diversa con il n.44. Due soste che alla fine della fiera non hanno sortito degli effetti sperati perchè sia il finnico che un eccezionale Max Verstappen hanno preceduto il leader del campionato, costretto a rimandare la festa per il quinto titolo in Messico.
Raikkonen è stato straordinario nella gestione degli pneumatici, inanellando una serie di giri veloci quando serviva e nel contempo tenendo botta sia alla Red Bull che alla Mercedes che si avvicinavano. Non ha tremato l’alfiere di Maranello e così, dopo 113 gare, ha interrotto il digiuno di successi, conquistando una vittoria piena di significati visto il termine del sodalizio con il Cavallino.
Se il nordico sorride, lo stesso non si può dire per Vettel. L’ennesimo errore nel confronto con Daniel Ricciardo, dopo la penalità di tre posizioni in griglia per non aver rispettato il limite di velocità in regime di bandiera rossa, la dice lunga sul difficile momento vissuto dal 4 volte iridato, in crisi di identità. Imprecisioni che fanno ancora più male perché la macchina in questo weekend è tornata ad essere performante. A mancare è stato il pilota di riferimento. Un racing driver da recuperare perché questo è un quarto posto amaro.
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