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Formula 1
F1, GP Stati Uniti 2018: chiusi i fori dei mozzi delle ruote posteriori e Mercedes in difficoltà. Il retroscena di Austin
Il GP degli Stati Uniti 2018, quartultima prova del Mondiale di Formula Uno, è andato in archivio. Niente festa per la Mercedes e Lewis Hamilton che hanno dovuto posticipare il successo finale nel prossimo appuntamento in Messico nel quale a Lewis basterà arrivare settimo, anche in caso di vittoria di Sebastian Vettel.
Ebbene sì ad Austin si è rivista una Ferrari competitiva. Il successo di Kimi Raikkonen, dopo 113 gare di digiuno, è significativo sotto molteplici aspetti ma è indubbio che la vettura è tornata a fare la differenza nella gestione degli pneumatici posteriori, permettendo al finlandese di arrivare davanti a tutti al termine di una corsa bellissima in cui i distacchi sono stati minimi. Sulle monoposto di Brackley si è evidenziato un evidente problema di blistering (sulle gomme posteriori), un po’ come accadeva ad inizio anno.
Come mai questa criticità è tornata a bussare alla porta della scuderia anglo-tedesca? A quanto pare, secondo quanto riportato da it.motorsport.com, i buchi presenti sui mozzi e sui cerchi delle ruote posteriori sono stati chiusi. L’indiscrezione è di quelle importanti in quanto ad inizio della scorsa settimana tale modifica era finita al centro delle attenzioni perché a detta di qualcuno, ivi compresa la Ferrari, il vantaggio che questa soluzione dava non era solo in termini di surriscaldamento ma anche di aerodinamica. Un aspetto, quest’ultimo, vietato dal regolamento.
Secondo i controlli svolti dalla FIA il beneficio aerodinamico era minimo e quindi i componenti sono stati dichiarati legali però la modifica notata a fine gara alimenta un po’ i discorsi sul fatto che questa famigerata idea sul retrotreno della W09 Hybrid non si limitasse solo ad aspetti legati alle temperature. Ora sarà da verificare se quanto avvenuto in Texas si ripeterà in Messico o se la Mercedes saprà trovare delle contromisure.
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