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Ciclismo

Tour de France 2019, analisi del percorso. Pochi arrivi in salita, occorrerà osare. Le due cronometro saranno decisive?

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Il percorso del Tour de France 2019 si preannuncia particolarmente variegato e accattivante con cinque arrivi in salita, appena due frazioni a cronometro (una a squadre e una individuale) e diverse insidie nascoste nel corso delle tre settimane di gara. Sulla carta sembra essere un tracciato adatto agli scattisti e agli scalatori che possono sfruttare i pochi chilometri contro le lancette (appena 54 in tutto, equamente ripartiti tra Bruxelles dove si gareggerà con le formazioni e Pau dove andrà in scena la prova individuale).

I tapponi veri e propri sono sostanzialmente tre: il micidiale arrivo a La Planche de Belles Filles (7 chilometri al 9% di pendenza media con una rampa finale al 20% in sterrato), l’arrivo in vetta al mitico Tourmalet (19 chilometri al 7,4% di pendenza media senza tregua) e il tappone alpino Embrun-Valloire che prevede Col de Vars, Col d’Izoard e Col du Galibier prima della picchiata verso il traguardo con quasi 5000 metri complessivi di dislivello. Saranno verosimilmente queste tre durissime frazioni a definire la classifica generale (insieme alle due cronometro), arrivi sì in salita ma inseriti in tappe che nel complesso non risultano così micidiali eccezion fatta per quella del Galibier.

A meno che non si arrivi a giocarsi la maglia gialla all’ultimo tappone, cioè quello di Val Thorens con la scalata interminabile (oltre 30 chilometri spesso oltre il 10%) previsto al penultimo giorno prima della passerella sui campi Elisi a Parigi. Chi vuole vincere la Grande Boucle dovrà osare parecchio e non aspettare come invece spesso accade, bisognerà avere il coraggio giusto sfruttando magari anche frazioni mosse (pensiamo a quelle di Colmar o Bagnéres-de-Bigorre, ma anche quelle di Foix Prat d’Albis con un’ascesa finale di 12 chilometri al 7% di pendenza media e di Tignes).

 

CLICCA QUI PER IL PERCORSO DEL TOUR DE FRANCE 2019

 





Foto: Valerio Origo

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