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Ginnastica, Mondiali 2018: apoteosi USA, Campionesse a squadre! Sbaglia Biles, Russia e Cina sul podio e alle Olimpiadi

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Non ci doveva essere storia e così è stato, il consueto dominio è andato in scena con una puntualità disarmante come ormai accade da sette stagioni, la corazzata a stelle e strisce continua a risplendere più che mai e scintilla anche all’Aspire Dome di Doha (Qatar), nuovo teatro di conquista per la Nazionale più forte di tutti i tempi. Gli USA conquistano la medaglia d’oro nel concorso a squadre ai Mondiali 2018 di ginnastica artistica con un totale di 171.629 punti e conservano lo scettro che detengono senza alcun problema dal 2011: dopo aver perso contro la Russia a Rotterdam 2010, i fenomeni d’oltreoceano non si sono più fermati e hanno così infilato quattro successi consecutivi nel team event intervallati da due apoteosi alle Olimpiadi di Londra 2012 e Rio 2016.

Conteggiando anche l’affermazione casalinga di Anaheim 2003 e quella di Stoccarda 2007, gli USA salgono a quota sei medaglie d’oro nella gara che misura la bontà del movimento di un’intera Nazione e ora sono a una sola lunghezza dal pokerissimo della mitica Romania (1994-2001). Nonostante le difficoltà dovute anche allo scandalo abusi sessuali, le fuoriclasse hanno dettato legge e si sono imposte con quasi nove punti di vantaggio sulle più immediate inseguitrici, segno che davvero sono incontrastabili in questo preciso momento: la superiorità della loro scuola non sembra avere eguali. A completare il podio sono state la Russia (162.863) e la Cina (162.396) come da pronostico della vigilia: le tre corazzate si sono così qualificate direttamente alle Olimpiadi di Tokyo 2020, gli altri nove posti a disposizione saranno messi in palio ai Mondiali 2019 che si disputeranno tra dodici mesi a Stoccarda e a cui parteciperà anche l’Italia con delle velleità importanti.

E dire che Simone Biles non è stata perfetta come suo solito: è uscita di pedana sulla prima diagonale fermandosi a 14.766, ha sbagliato pesantemente alla trave dove ha poggiato le mani sul legno in occasione del salto avanti carpiato (13.766) e poi non ha eseguito il salto che porta il suo nome al volteggio (15.500), ma alle parallele ha ripetuto il 14.866 della qualifica segno che punta al titolo anche in questa specialità. Morgan Hurd ha commesso delle imprecisioni al corpo libero ma per il resto ha dato un contributo importante, spicca il 14.333 alla trave della grande novità Kara Eaker, Riley McCusker e Grace McCullum completano la formazione vincitrice della gara a squadre.

La Russia ha conquistato il secondo posto trascinata alle parallele dell’infinita Aliya Mustafina (14.500) e da una propositiva Angelina Melnikova, le Campionesse d’Europa ottengono il miglior risultato dall’argento di Tokyo 2011 grazie sostanzialmente a una buona precisione e agli errori non commessi nell’arco dell’intera gara. Errori che hanno invece frenato un po’ la Cina come quello di Jin Zhang alla trave, unito a una rotazione al corpo libero non così splendente. Le asiatiche hanno rischiato di rimanere giù dal podio ma si sono salvate grazie al suicidio sportivo di Melanie De Jesus Dos Santos: la transalpina, che era stata perfetta tra corpo libero e parallele, aveva l’occasione clamorosa di trascinare la Francia verso una storica medaglia di bronzo e invece ha commesso un clamoroso errore alla trave che ha fermato le gallette al quinto posto (161.294) precedute anche dal meraviglioso Canada (161.644) di Ellie Black e Shallon Olsen (14.800 al volteggio) che è arrivato ad appena sette decimi dalla storia.

Il Brasile era terzo alla vigilia dell’ultima rotazione ma alle parallele non poteva avere il passo per lottare per le medaglie, chiudendo in settima posizione (159.830) alle spalle di un Giappone un po’ al di sotto delle aspettative (160.262) mentre la Germania ha concluso in ottava posizione (159.428).

 





stefano.villa@oasport.it

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Foto: USA Gym

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