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Ginnastica, Mondiali 2018: Marco Lodadio, l’eroe della rinascita! Un bronzo che profuma di storia, chi è l’azzurro?

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La rinascita dell’Italia maschile di ginnastica artistica porta la firma di Marco Lodadio, il pittore che ha dipinto un enorme spiraglio di luce dopo un periodo estremamente difficile. La parola impresa è spesso abusata in ambito sportivo ma non è questo il caso perché il Gladiatore degli Anelli ha realizzato qualcosa di davvero incredibile ai Mondiali, il bronzo che si è messo al collo sotto i riflettori dell’Aspire Dome di Doha (Qatar) ha davvero tantissimi significati e riporta in auge un movimento che era in grande crisi dai tempi della mancata qualificazione alle Olimpiadi di Rio 2016.

La risalita è lentissima (e non potrebbe essere altrimenti, i passi in avanti si stanno comunque vedendo) ma la sciabolata del 26enne squarcia la tela e ci riempie di gioia. Basta rispolverare due numeri: un azzurro non saliva sul podio iridato da addirittura otto anni (bronzo di Matteo Morandi a Rotterdam 2010 proprio in questa specialità, poi il Dog replicò il risultato alle Olimpiadi di Londra 2012 quando festeggiamo il nostro ultimo grande risultato internazionale), se consideriamo anche il settore femminile allora il digiuno scende a cinque stagioni (argento al corpo libero di Vanessa Ferrari, Anversa 2013). Oggi il laziale si è davvero superato e ha riscritto un pezzetto della storia della nostra Polvere di Magnesio alla vigilia dei 150 anni della Federazione.

L’allievo di Gigi Rocchini, tesserato per la Ginnastica Civitavecchia e arruolato con l’Aeronautica Militare, è un ragazzo d’oro, un grande lavoratore che in silenzio e senza troppi proclami è riuscito a scalare le gerarchie, partendo dalle varie tappe della World Challenge Cup, facendosi un nome davanti alle giurie, venendo apprezzato per la sua classe al castello. Si distingue per l’elevatissimo D Score (6.3, come il fenomeno Eleftherios Petrounias che detiene la tripla corona), per la capacità di tenere bene le posizioni di forza, per la compostezza del gesto e oggi è riuscito a stoppare perfettamente anche l’uscita.

La consacrazione arrivata questo pomeriggio non è assolutamente casuale, è il frutto di tanta caparbietà e tenacia, della volontà di arrivare a un risultato che era assolutamente alla sua portata. Era alla sua prima finale (dodici mesi fa gli era sfuggita per 15 centesimi), non ha pagato la tensione del momento e ha incantato al termine di una stagione che gli aveva anche consegnato l’argento ai Giochi del Mediterraneo e ovviamente il titolo italiano (il terzo consecutivo). Un nome nuovo per chi non segue assiduamente l’artistica, una splendida conferma per tutti gli appassionati che possono coccolarsi questo talento: Marco Lodadio piange di gioia per un bronzo luccicante più che mai e la strada verso le Olimpiadi di Tokyo 2020 è già segnata.

 

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VIDEO L’esercizio di Marco Lodadio, bronzo ai Mondiali

 





stefano.villa@oasport.it

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