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Artistica
Ginnastica, Mondiali 2018: Marco Lodadio, l’Italia ha un nuovo Signore degli Anelli dopo Chechi e Morandi. E verso le Olimpiadi 2020…
Marco Lodadio ha compiuto un piccolo grande passo nella storia della ginnastica artistica italiana. Il laziale ha saputo riportare il nostro Paese su un podio ai Mondiali dopo addirittura otto anni di digiuno (al maschile), ci è riuscito alla sua prima finale iridata e lo ha fatto con una classe cristallina, da vero veterano nonostante i 26 anni che rappresentano la piena maturità in questo sport (per quanto riguarda il “sesso forte”). L’aviere ha portato a casa un bronzo che luccica e che vale tantissimo perché arriva in un momento particolarmente complicato per il nostro movimento che sta cercando di rialzarsi dopo la mancata qualificazione alle Olimpiadi di Rio 2016 e perché è stato ottenuto sul nostro attrezzo prediletto, quello su cui abbiamo ottenuto le maggiori soddisfazioni in oltre cento anni di questa manifestazione.
Abbiamo un nuovo Signore degli Anelli, un Lord of The Rings che dà nuova linfa alla nostra proverbiale tradizionale, un ragazzo eccezionale che quasi non credeva alla possibilità di poter disputare un atto conclusivo insieme a tutti i grandi del Pianeta e che è scoppiato in un pianto commovente quando ha visto il tabellone recitare un pazzesco 14.900 che lo issava tra i grandi della disciplina. Marco Lodadio succede a Matteo Morandi, ad Andrea Coppolino e soprattutto a Jury Chechi, colui che vinse addirittura cinque Mondiali consecutivi oltre all’oro olimpico: il novello combattente della Polvere di Magnesio azzurra si è consacrato sotto i riflettori di Doha, in un pomeriggio di inizio novembre, supportato dagli appassionati e da chi segue il circuito con costanza che credeva in questa impresa anche prima del sesto posto in qualifica.
Il risultato dell’Aspire Dome deve essere solo un trampolino di lancio per l’allievo di Gigi Rocchini, ha lavorato tanto per raggiungere questi livelli, ha costruito il suo esercizio tassello dopo tassello, ha rincorso questa prestazione partendo dal basso e merita questo luccicante bronzo. Anche Chechi partì da gradino più basso del podio, anche Morandi transitò da qui prima della gloria olimpica: il cammino è appena incominciato, il mirino è già puntato su Tokyo 2020.
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VIDEO L’esercizio di Marco Lodadio, bronzo ai Mondiali
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Foto: Ricardo Bufolin/FGI